CINEMA: FESTIVAL DIRITTI UMANI, 100 OPERE IN CONCORSO

Problemi legati alla migrazione, schiavitu', violenza nelle carceri, tortura, tratta degli esseri umani e sfruttamento del lavoro nero. Questi i temi al centro della quinta edizione del Festival del cinema dei diritti umani, organizzato a Napoli dalla rete 'Cinenapolidiritti' con il patrocinio del Comune e del centro produzione Rai. Dal 5 al 17 novembre il capoluogo campano e altri comuni della regione ospiteranno 20 eventi che
coinvolgono 28 scuole, 3 atenei e ospiti provenienti da sei Paesi esteri, tra cui Afghanistan, Mauritania e Argentina. "Saranno 100 le opere che parteciperanno alle due sezioni del concorso", annuncia il direttore della sezione Cinema, Antonio Borrelli.In concorso dunque cortometraggi e documentari di carattere internazionale. Sara' assegnato anche un premio speciale alla memoria dei due cooperanti uccisi lo scorso anno, Vittorio Arrigoni e Juliano Mer-Khamis, e uno ai giovani, valutando i lavori presentati dai ragazzi delle scuole sul tema dell'appartenenza al territorio. Tre serate saranno dedicate all'Argentina, con sei film che hanno partecipato al festival DerHumALC di Buenos Aires nel 2011. "La questione dei diritti umani e' per noi vitale - spiega il ministro dell'ambasciata Argentina a Napoli, Carlos Cherniak - il nostro percorso durato 30 anni dimostra che la democrazia si perde giorno per giorno se non se ne difendono i valori fondanti". L'apertura sara' dedicata al tema della tortura, che "da 24 anni l'Italia dimentica di codificare come reato", sottolinea il coordinatore del festival, Maurizio Del Bufalo. Il film 'Fedele nei secoli' affrontera' invece il caso di Giuseppe Uva, il 43enne morto per cause misteriose in ospedale dopo un interrogatorio in caserma durato tre ore. Alla proiezione assistera' la madre di Federico Aldovrandi, il giovane che ha perso la vita in seguito alle percosse subite da alcuni agenti di polizia. Nella serata concusiva ci sara' una sfilata con abiti realizzati da donne nigeriane strappate alla tratta, che oggi lavorano nella zona di Castelvolturno. Si discutera' inoltre delle condizioni di schiavitu' in Mauritania e dei cooperanti come "categoria di lavoratori a rischo di estinzione". Una serata sara' dedicata a Sahar Parniyan, la star della tv afgana rifugiata in Turchia dopo le minacce di morte subite da Al Qaeda. "Sara' una grande festa di civilta' e cultura - assicura Del Bufalo - che portera' Napoli al centro del mondo".

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