CASO CLAPS: POTENZA DEDICA UN PARCO A ELISA MENTRE PROCURA ACCELERA INDAGINI
Mentre e' ancora fresco di
inaugurazione il Parco urbano di Macchia Romana dedicato dal Comune
alla memoria di Elisa Claps, da due giorni aperto ai cittadini, per il
caso della studentessa uccisa nel 1993 a Potenza la giustizia italiana
continua a chiedere il conto dopo
tanti anni di passione per la
famiglia che chiede ''verita' e giustizia'' per tutti e non solo per
Restivo, gia' condannato a 30 di reclusione per l'omicidio.
Iniziera' il 29 gennaio a Salerno il processo di appello per
Danilo Restivo, condannato in primo grado con rito abbreviato. Restivo
e' detenuto in Inghilterra per l'omicidio della sarta Heather Barnett
e al primo processo ha optato per non apparire in videoconferenza,
unico modo possibile per la sua comparsa nel giudizio.
Viceversa per l'appello e' stata delineata una linea difensiva
diversa in cui Restivo comparira' in videoconferenza. Procede,
intanto, l'inchiesta bis, quella relativa agli insabbiamenti ed ai
depistaggi avvenuti negli anni e soprattutto sulla mancata scoperta
dei resti per cosi' tanto tempo. Solo stati ritrovati solo nel 2010,
nel sottotetto della chiesa della Ss. Trinita' dove sono rimasti per
17 anni, sin dal giorno della scomparsa che coincide con quello
dell'omicidio (12 settembre 1993).
Il filone investigativo e' noto e parte dal
presunto ritrovamento anticipato, avvenuto cioe' qualche mese prima
della scoperta ufficiale, ma taciuto alle autorita' per il
coinvolgimento di appartenenti del clero.
L'inchiesta nasce infatti dalla circostanza che il corpo sarebbe
stato ritrovato da due donne delle pulizie, madre e figlia, e dal
vice-parroco. Sono, poi, fioccate le smentite ma le versioni non
coincidono e si e' quindi dato impulso all'inchiesta parallela.
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