CASTELLAMMARE DI STABIA, LA CHIESA CONDANNA LA CAMORRA. IL VESCOVO CECE: MAI PIU' LA STATUA DI SAN CATELLO FERMA DAVANTI CASA DI UN BOSS

San Catello non si fermera' mai piu' davanti alla casa del boss di Castellammare di Stabia (Napoli), episodio al centro di polemiche nei giorni scorsi, e la Chiesa condanna "quelli che si illudono di onorare Dio disonorando l'uomo, che ostentano devozione ai santi, visti non come modelli da imitare, ma come protettori dei loro malaffari e, magari, delle loro imprese criminali". L' 'inchino' della statua, affidata ai portatori durante la processione per il santo patrono, induce pertanto la Curia arcivescovile di Sorrento-Castellammare a un "riordino" del protocollo. Lo annuncia con un comunicato l'arcivescovo Felice Cece, che definisce l'episodio "una sosta arbitraria dei portatori della statua" del patrono "a pochi metri dalla casa del Raffone", l'esponente della camorra stabiese da qualche anno agli arresti domiciliari. Nella nota della Curia, viene sottolineato che "la Chiesa sorrentino-stabiese e' la prima a voler far chiarezza su quanto accaduto" tanto e' vero che, "l'elenco scritto dei componenti del comitato dei portatori", era stato messo a disposizione del Commissariato locale con il quale, nel contempo, era stato preventivamente concordato anche "il percorso della processione" .
"Si censura l'episodio della fermata, non essendo stata concordata e dovuta a una scelta meramente discrezionale dei portatori - aggiunge la Curia - L'Arcivescovo, intende, anche alla luce del Sinodo diocesano, mettere mano al riordino della processione di San Catello affinche' sia chiaro a tutti che si tratta di un atto di fede, che non ha nulla a che vedere con comportamenti ambigui".
Nel comunicato della Curia c'e', ancora una volta, una garbata critica all'irruenza del sindaco Luigi Bobbio. "Per il bene della citta' - ribadisce l'Arcivescovo Cece - occorre che si crei un vero clima di armonia e di collaborazione tra le istituzioni, nel rispetto della reciproca autonomia. Percio', addolora che ancora una volta, nonostante l'incontro chiarificatore dei giorni scorsi, il sindaco abbia abbandonato la processione, senza avvertire di quello che stava succedendo e convocato contestualmente una conferenza stampa. Di qui l'auspicio che in futuro si possa serenamente discutere dei problemi nelle sedi appropriate". E conclude ribadendo: "Come Chiesa non possiamo non promuovere e condividere con altri l'impegno per la liberazione della societa' dalla camorra nelle sue molteplici forme", e, "il contributo specifico della Chiesa e' l'annuncio del Vangelo, il quale, se accolto e vissuto, e' la piu' radicale antitesi alla camorra e ad ogni forma di male morale e sociale, perche' costituisce la piu' efficace promozione dell'uomo e della sua dignita' di persona".

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