ALZHEIMER , UN TEAM DI RICERCA A NAPOLI SCOPRE VACCINO. PARTONO SPERIMENTAZIONI

Sembra vicina la soluzione alla malattia che uccide i ricordi: si chiama (1-11) E2 ed e' un vaccino di nuova generazione capace di innescare una risposta immunitaria contro il beta-amiloide, un peptide che si accumula nel cervello dei malati di Alzheimer causando danni alla memoria e alle capacita' cognitive. A realizzarlo sono due istituti napoletani del Consiglio nazionale delle ricerche: l'Istituto di genetica e biofisica (Igb-Cnr) e l'Istituto di biochimica delle proteine (Ibp-Cnr) e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Immunology and Cell Biology. La molecola, per la quale e' stato appena concesso il brevetto italiano e per cui e' stata depositata una domanda di brevetto internazionale, e' una proteina chimerica ovvero ottenuta dalla fusione di due proteine diverse: un piccolo frammento del peptide beta-amiloide, coinvolto nell'Alzheimer, unito con una proteina batterica. La sostanza e' capace, in provetta, di auto-assemblarsi formando una struttura simile a un virus per forma e dimensioni. ''Abbiamo messo a punto la molecola cercando di minimizzarne i rischi per l'organismo e di ottimizzarne l'efficacia terapeutica'' spiega Antonella Prisco, dell'Igb-Cnr, coordinatrice della ricerca. Un passo importante per la ricerca che ormai da 10 anni, in tutto il mondo, esplora la possibilita' di prevenire l'Alzheimer con un vaccino. Le prime sperimentazioni sull'uomo hanno acceso molte speranze, ma anche evidenziato possibili effetti collaterali gravi. ''Attualmente - dice Piergiuseppe De Berardinis dell'Ibp-Cnr - si ricorre ampiamente ai vaccini per prevenire le malattie infettive, ma anche una patologia come l'Alzheimer potrebbe essere prevenuta o curata mettendo in atto un processo simile. Ora stiamo lavorando sui 'carrier', molecole o micro-organismi utili a convogliare la risposta immunitaria sui bersagli desiderati''.

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