FALSI INVALIDI CHE INCASSAVANO PENSIONI VERE, ALTRI QUATTRO ARRESTI NEL QUARTIERE POGGIOREALE DI NAPOLI. SALGANO A 160 LE PERSONE FINITE IN GALERA

Questa mattina, a seguito di sviluppi di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione - ed inerente alle indagini riguardanti le false invalidità, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica aggravata, contraffazione di pubblici sigilli e falsità materiale ed ideologica.

L’odierna operazione costituisce prosecuzione di attività investigativa avviata nel settembre 2009 dai Carabinieri della Stazione di Posillipo, indagine che ha portato, sino a questo momento, all’arresto di 164 persone e al sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 4 milioni di euro.

Precedenti indagini avevano evidenziato il coinvolgimento diretto di politici, pubblici funzionari e persone collegate a gruppi camorristici nel processo di produzione delle false pensioni, mentre gli attuali sviluppi investigativi hanno permesso di individuare un nuovo canale di produzione di false invalidità, concepito e diretto da un dipendente pubblico, impiegato presso la sede INPS di Napoli.

I tempestivi riscontri effettuati hanno permesso di accertare che - se non fosse intervenuta l’attività investigativa - sarebbero state indebitamente erogate da parte dello Stato oltre un milione di euro a favore di 62 soggetti. Sono, altresì, emersi alcuni tentativi di inquinamento o distruzione delle prove della truffa posta in essere anche attraverso intrusioni presso la sede INPS di Napoli.
Destinatari della misura cautelare, oltre all’organizzatore della truffa, sono tre soggetti i quali, secondo l’ipotesi accusatoria, hanno ottenuto false pensioni di invalidità già liquidate dall’istituto di previdenza sociale tramite l’intervento del dipendente infedele.

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