APPELLO DEL VESCOVO DI NOLA: TROPPE PERSONE SENZA LAVORO, SIA QUARESIMA DI SOBRIETA' E SOLIDARIETA'

Un appello ad un "di piu' di sobrieta' e solidarieta"', e' stato fatto dal vescovo di Nola (Napoli), monsignor Beniamino Depalma nel suo consueto messaggio di Quaresima ai fedeli. Nel messaggio inviato alle parrocchie, il vescovo ricorda che "la Chiesa di Nola, nelle ultime settimane, ha sofferto con centinaia e centinaia di persone che hanno perso improvvisamente il lavoro", sottolineando che spesso ha dovuto "spendersi in prima persona per sollecitare le istituzioni e il mondo dell'economia, chiedendo un di piu' di cuore e umanita"'. L'alto prelato, infatti, e' stato al fianco dei precari della Fiat di Pomigliano d'Arco, celebrando anche la Santa Messa di Natale nell'aula consiliare della citta', per stare vicino ai lavoratori che occupano la sala in segno di protesta contro il mancato rinnovo dei contratti, scaduti a fine anno. Monsignor Depalma ha incontrato anche il ministro Scajola, chiedendogli di sollecitare la Fiat a mantenere il livello occupazionale, ed ha scritto a Marchionne in piu' di una occasione sottolineando le difficolta' degli oltre 5mila operai dello stabilimento, in cassa integrazione straordinaria da meta' novembre. Nei giorni scorsi ha chiesto al prefetto di Napoli di interessarsi alla questione dei sei vigili urbani che stavano effettuando uno sciopero della fame a Sant'Anastasia per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti a termine.
"Proprio questo lungo periodo di sofferenza a fianco di chi non riesce a vedere la luce della Speranza - aggiunge il vescovo - mi spinge a non pronunciare nuovi discorsi. Vi chiedo soltanto, in nome delle difficolta' materiali e spirituali che vivono tanti nostri fratelli, di vivere una Quaresima caratterizzata dalla sobrieta' e dalla solidarieta' silenziosa. Proponiamoci un distacco sincero dai beni, in modo da poter offrire a chi ha bisogno, senza indugi e senza compiacimenti. Proponiamoci un rinnovamento delle priorita', in cui al primo posto salga il bisogno di chi sta peggio,e non l'autorealizzazione".

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