ATTIRARONO IN TRAPPOLA,SEQUESTRARONO E UCCISERO BRUTALMENTE IL PREGIUDICATO GIOVANBATTISTA TARTAGLIONE,5 ARRESTI NEL CLAN BELFORTE E NATALE DI CAIVANO

Nella mattinata di oggi 20 Maggio, personale di questa Squadra Mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Rodolfo Reperti, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere Nr. 30212/06 R. g. n. r., Nr. 25188/08 R. Gip, Nr. 325/09 R. Occc emessa il 15 Maggio scorso dall’Ufficio Gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Procura Distrettuale di Napoli, nei confronti delle sottonotate persone, tutti esponenti del clan “Belforte” di Marcianise,:
1) Belforte Salvatore, nato a Marcianise (CE) il 9.12.1960, detenuto, capo dell’omonimo clan detto dei “Mazzacane”;
2) Buonanno Gennaro, alias “chiocchino”, nato a Marcianise (CE) il 3.10.1949, già agli arresti domiciliari;
3) Cirillo Pasquale, detto “o’pecoraio”, nato a Marcianise (CE) il 27.9.1971, detenuto;
4) Napolitano Felice, detto “o’capitone”, nato a Nola (NA) il 13.7.1963, detenuto;
5) Zarrillo Francesco, alias “sarocchia”, nato a Capodrise (CE) il 24.1.1969, detenuto.

Gli indagati devono rispondere di concorso in omicidio pluriaggravato, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare le attività dei clan camorristici Belforte, egemone in Marcianise (CE), e Natale, operante in Caivano (NA).
La misura si riferisce all’omicidio di Tartaglione Giovanbattista, nato a Caserta il 12.7.1962, pregiudicato esponente del clan Piccolo “Quaqquaroni”, assassinato il 22.9.1996 a Caivano (NA).
Le indagini condotte da questa Squadra Mobile a seguito del grave episodio delittuoso e, successivamente, a riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Marino Giuseppe, esponente del gruppo Natale-Marino, che materialmente partecipò all’omicidio, Gerardi Antonio e Froncillo Michele, entrambi organici al clan Belforte “Mazzacane” di Marcianise, permettevano di far luce su uno dei più efferati delitti commessi nel corso della sanguinosa guerra di camorra che contrappose nel corso degli anni ’90 questa organizzazione criminale e la consorteria dei Piccolo “Quaqquaroni” per il predominio nelle attività illecite in quel comune.
La meticolosa ricostruzione della vicenda permetteva di accertare che Tartaglione Giovanbattista fu assassinato, dopo crudeli sevizie, per avere partecipato a sua volta all’omicidio di Famiano Luchino, già appartenente al “clan Perreca” alleato dei “Piccolo”, transitato nel gruppo vincente dei “Mazzacane”.
Tartaglione, che si era recato a Caivano da Natale Salvatore per acquistare della cocaina, fu attirato in una trappola. Accompagnato in un garage dove si sarebbe dovuto incontrare con il Natale fu aggredito e immobilizzato dai prefati arrestati e da altri esponenti dei due clan Belforte e Natale/Verde, legati da alleanza, per la comune passata appartenenza alla N. C. O. di Raffaele Cutolo. Tartaglione fu “incaprettato”, colpito con un tubo di ferro al capo fino a cagionarne lo sfondamento e successivamente trasportato nel cofano della sua auto nelle campagne di Caivano, località Sant’ Arcangelo, dove Natale Salvatore gli esplose contro diversi colpi di pistola. L’autovettura, con il corpo rinchiuso nel portabagagli fu poi data alle fiamme.
Belforte Salvatore, nella sua qualità di esponente di vertice del clan omonimo, deve rispondere oltre che della deliberazione dell’omicidio, anche della partecipazione diretta e materiale alla esecuzione del delitto.

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