OMICIDIO IGOR FRANCHINI, PARLA LA MADRE DEL BALLERINO NAPOLETANO UCCISO: GLI ASSASSINI DEVONO MARCIRE ALL'INFERNO

"Gli assassini di mio figlio sono bestie e dovranno marcire all'inferno. Anche se non verranno presi dovranno fare i conti con la loro coscienza". Lo ha detto, disperata, la mamma di Igor Franchini, il ballerino di 19 anni ucciso con 40 coltellate e poi bruciato nelle campagne di Scauri, nel sud pontino, dopo il riconoscimento del corpo, pochi minuti prima che iniziasse nell'obitorio del cimitero di Latina l'autopsia sul corpo del figlio. Poi ai giornalisti la donna ha aggiunto: "Io non c'entro niente con i casalesi", facendo riferimento ad un episodio emerso nei giorni scorsi nel corso delle indagini sul delitto quando a bordo della sua auto era stato fermato, nel 2001, Armando Schiavone, cugino del boss della camorra Francesco Schiavone. Fatto, però, ritenuto dagli stessi inquirenti non legato al movente del delitto. L'autopsia condotta dall'equipe medica del dottor Giovanni Arcudi ha confermato "un numero rilevantissimo di lesioni" sul corpo di Igor Franchini, tutte inferte con un coltello. Arcudi ha parlato di un "coltellaccio da cucina" o di più coltelli. Ancora non è chiaro infatti se ad agire sia stato un killer o più assassini, mentre la morte del ragazzo risale, con sufficiente certezza, a una settimana fa. Sono stati ora avviati gli esami tossicologici e nei prossimi giorni gli investigatori, coordinati dai sostituti procuratori Raffaella Falcione e Antonio Calaresu, chiariranno con l'aiuto degli esiti dell'autopsia l'esatta dinamica del delitto. Certo e' che le bruciature sul corpo del ragazzo, ritrovato in una stradina isolata di campagna, sono successive alla morte. In queste ore nel commissariato di polizia di Formia sono sfilati conoscenti e amici della vittima, interrogati dagli agenti. La pista seguita dagli investigatori, come confermano dalla questura di Latina, e' quella del traffico e spaccio di droga. Igor Franchini potrebbe essere stato ucciso per vendetta, forse coinvolto in un giro più grande di lui. La chiave sarebbe nei tabulati telefonici, che testimoniano gli ultimi contatti del ragazzo e un appuntamento fissato sabato 24 gennaio, quando si era allontanato da casa senza dare più notizie.

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