L'EX SINDACO DI PORTICI SPEDALIERE ASSOLTO DALL'ACCUSA DI AVER FAVORITO LA CAMORRA CHIEDERA' I DANNI ALLO STATO


Chiederà i danni allo Stato e pubblicherà un dossier sul suo caso l'ex sindaco di Portici Leopoldo Spedaliere coinvolto nel 1998 insieme ad altri 27 tra consiglieri e tecnici del comune in una inchiesta su presunti favori al clan Vollaro da parte dell'amministrazione conclusasi in Cassazione con l'assoluzione piena. L'inchiesta determinò anche lo scioglimento dell'amministrazione municipale per infiltrazioni della camorra. "Sono soddisfatto per la definitiva conferma della mia innocenza, ma questo è solo un punto di partenza, perchè intendo innanzitutto pubblicare un dossier su quanto è accaduto a me e agli altri imputati nel caso Kerasav in questi nove anni", spiega Spedaliere, oggi presidente della Tess - Costa del Vesuvio Spa, agenzia di sviluppo territoriale. "In tutto questo tempo - sottolinea il suo legale, Filippo Aprea - il mio assistito non ha mai avuto modo di partecipare ad un solo dibattimento, perchè ci si è sempre fermati alle indagini o alle udienze preliminari. Spesso poi non abbiamo avuto neanche bisogno di presentare documenti, perchè quelli presentanti dall'accusa erano talmente poco verificati che si commentavano da sè. Eppure abbiamo dovuto subire 40 interrogazioni parlamentari, spesso opera delle stesse persone, ed accuse infondate ed incredibili. Basti pensare che la ditta cui si riferiva un accusatore nel bando che avrebbe secondo lui vinto grazie al sindaco Spedaliere in realtà si era classificata ultima. O al fatto che i magistrati sostenevano che si sarebbe avvalso della sorella per comemttere il reato, quando il mio assistito ha solo fratelli". L'accusa della Procura di Napoli nei confronti di Spedaliere era di concorso esterno alla mafia e per una vicenda che riguardava un'area industriale denominata Kerasav. "Ho intenzione di chiedere i danni allo Stato ai sensi della legge Pinto, perchè con questa sentenza si è fatta una giustizia appena apparente, per me ma anche per Portici. L'area industriale ai tempi aveva richieste d'insediamento per 40mila metri quadrati contro i 20mila di cui disponeva. Portici ha perso una grande occasione di sviluppo, e la sua amministrazione è stata infangata", ribadisce Spedaliere.

Commenti