CALCIOPOLI, INTERROGATO FRANCO CARRARO. L'AVVOCATO TROFINO DIFENDE MOGGI: "NON ERA UN DIAVOLO TRA I TANTI ANGIOLETTI DEL CALCIO ITALIANO"




L'avvocato Giuseppe Saccone, legale di fiducia di Franco Carraro, sceglie la linea del low profile. Niente interviste in televisione, nessun contatto con i giornalisti. A chi gli chiede com'è andato l'interrogatorio di Carraro prima oppone un fermo "no comment", poi con cortesia spiega che il suo assistito ha risposto a tutte le domande ed ha chiarito ogni dubbio al giudice Eduardo De Gregorio ed ai legali che l'hanno contro-interrogato. Al processo a Calciopoli siamo oramai alle battute finali. Oggi era di scena l'ex presidente della Federcalcio, considerato dagli inquirenti alla stregua di uno strumento di potere nelle mani di Luciano Moggi e Antonio Giraudo, all’epoca potenti direttore generale e presidente della Juventus. Prossime tappe del processo già fissate per il 7 luglio e il 3 ottobre quando si chiuderà con l’arringa difensiva dei legali di Moggi. A quel punto il giudice dell’udienza preliminare De Gregorio dovrà decidere se le accuse formulate dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, che hanno chiesto il rinvio a giudizio di 37 persone (tra le quali per l'appunto appunto Moggi, Carraro, De Santis) nell’inchiesta scandalo che ha scosso il calcio italiano nel 2006, sono fondate o meno. Il legale del principale imputato, Paolo Trofino, ha le idee chiare: "L'accusa di associazione a delinquere mi sembra insussistente sotto ogni profilo, per gli altri reati, per gli altri illeciti, c'è il dibattimento che servirà a chiarirli". A chi gli chiedeva se Moggi sia stato o meno il Belzebù del calcio italiano negli anni scorsi, Trofino non ha avuto esitazione a rispondere che "è ben strano che un diavolo possa vivere per 14 anni tra tutti gli angeli che conosciamo, come minimo l'avrebbero respinto se fosse stato un Belzebù".

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