GIUGLIANO IN CAMPANIA, RETATA TRA I VIGILI URBANI E IMPRENDITORI PALAZZINARI

Associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso in atto pubblico ed altri reati ancora. Sono le accuse che il giudice delle indagini preliminari Paolo Itri ha contestato a 39 dei 180 indagati nell’ambito di una delicata inchiesta che ha portato in carcere 23 agenti della polizia municipale di Giugliano in Campania, 13 imprenditori e 3 funzionari dell’Ufficio Tecnico comunale. Gli arresti sono scattati all’alba, contestualmente ad una cinquantina di perquisizioni eseguite negli uffici comunali dove gli indagati prestavano servizio.
Tra gli arrestati ci sono molti vigili urbani in servizio nel distaccamento di Lago Patria, frazione rivierasca di Giugliano, terza città della Campania con oltre 100 mila residenti. Dalle indagini della polizia sarebbero emersi anche contatti con personaggi legati alla locale malavita organizzata che avrebbe lucrato sul business milionario dell’edilizia abitativa privata… In molti casi, avrebbero accertato gli inquirenti, interi complessi edilizi sarebbero stati realizzati in maniera abusiva, e cioè senza alcuna concessione edilizia, oppure in palese difformità rispetto alle autorizzazioni concesse dal comune. I vigili urbani indagati, secondo l’accusa, non avrebbero controllato l’esatto rispetto della legge urbanistica, non sempre e non solo omettendo di fare controlli, ma spesso partecipando allo scempio prendendo bustarelle dagli imprenditori palazzinari. Accuse, ovviamente, che la procura ha presentato al gip che le ha ritenute fondate tant’è vero che ha messo in cella gran parte del comando vigili urbani di Giugliano.

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