ANNA CARRINO, L'EX COMPAGNA DEL BOSS CHE STA RACCONTANDO I SEGRETI DEL CLAN DEI CASALESI


Non una messaggera del padrino, ma lei stessa una esponente di spicco della cosca, con voce in capitolo sulle decisioni e le scelte strategiche dell'organizzazione criminale in materia finanziaria (come reinvestire i capitali illeciti) e sul versante strettamente militare (aveva voce in capitolo anche sui personaggi da eliminare). È il ritratto di Anna Carrino, 43enne ex compagna del boss dei Casalesi Francesco Bidognetti. A farlo sono i magistrati della Dda di Napoli. La donna, divenuta di recente collaboratrice di giustizia e anch'essa destinataria di un provvedimento di arresto e trasferita in una località protetta, ha offerto un importante contributo a molte inchieste che hanno portato in carcere decine di persone negli ultimi mesi.Anna Carrino abbandonò Casal di Principe, roccaforte del gruppo criminale, tra l'8 ed il 9 novembre dell'anno scorso. Da sola a bordo di un’auto nella disponibilità della potente famiglia. La compagna di “Cicciotto' ‘e Mezzanotte”, sottoposto al regime del carcere duro a L'Aquila, fu fermata Roma, due giorni dopo. L'Antimafia le contestava di prendere, nonostante tutte le restrizioni imposte a Cicciotto dal regime del carcere duro, ordini dal boss durante i colloqui e di impartirli a sua volta agli affiliati. La Carrino è divenuta compagna di Bidognetti, al quale ha dato anche tre figli, dopo la morte di Teresa Tamburrino, prima moglie del boss, uccisa da un male incurabile diagnosticato, secondo il camorrista, in ritardo: per questo motivo il medico, Gennaro Falco - fu ucciso, nel suo studio, nel 1993. Un omicidio di cui fu accusato il figlio del boss Raffaele, 31 anni, arrestato a Termoli, la scorsa estate. Nel carcere di Rebibbia la donna decise di collaborare con i magistrati napoletani della Dda. Una tegola per il boss in carcere, costretto a fare i conti anche con le rivelazioni di Luigi Diana, e di un cugino, pure pentito, Domenico Bidognetti (quest'ultimo di recente ha affermato che "la camorra è un male assoluto ed i camorristi sono solo semplici buffoni").Nell'ordinanza di custodia contro gli esponenti della cosca casertana, gli inquirenti sottolineano che Anna Carrino “non si limitava a percepire lo stipendio del clan e a riferire acriticamente le direttive del compagno”. Secondo quanto emerge dai colloqui intercettati in carcere, la donna del boss infatti “conosce e condivide pienamente gli interessi criminali del gruppo, al quale fornisce un apporto diretto e costante, intervenendo su scelte che attengono alla strategia criminale”. La Carrino “si occupa attivamente della acquisizione e gestione del cospicuo patrimonio di Francesco Bidognetti, proponendo nomi di fittizi intestatari, occupandosi talora personalmente della riscossione dei proventi delle attività estorsive, assicurando la supervisione di Bidognetti sulla composizione del gruppo, informandoli sui nuovi reclutamenti, mantenendo, per suo conto, i rapporti con esponenti di sodalizi alleati”.

Commenti

Anonimo ha detto…
ciao,sono una ragazza che a lavorato in casa di anna carrino,vi posso dire che e una persona meravigliosa.Per me e stata come una madre,adesa come adeso poso dire solo che mi dispiace che sta passando,mi imagino quanto soffre......