IL COLONNELLO BURGIO: LA CAMORRA SI BATTE SEQUESTRANDO I PATRIMONI AI BOSS. LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE? SONO COSE CHE DECIDE IL LEGISLATORE

La camorra va colpita aggredendo il suo patrimonio. E' quanto afferma il colonnello Carmelo Burgio, comandante provinciale dei carabinieri di Caserta e uno dei protagonisti della cattura di Giuseppe Setola, a margine di una lezione di educazione alla legalità ai ragazzi dell'istituto tecnico e del liceo scientifico Francesco Saverio Nitti di Napoli. "Sono i patrimoni - ha spiegato - che consentono di pagare gli avvocati, le latitanze, gli 'stipendi' alle famiglie dei camorristi uccisi o in prigione. Colpire il patrimonio della criminalità organizzata vuol dire, per esempio, agevolare la collaboraizone con la giustizia, per eliminare le aziende sporche che la fanno da padrone perchè le aziende collegate con la camorra fanno concorrenza sleale a quelle pulite". "Proprio al clan dei Casalesi, abbiamo sequestrato - ha aggiunto - più di cento milioni di euro di beni immobili che erano stati realizzati attraverso una truffa e poi affittati un po' a tutti, compresi militari stranieri che avevano la possibilità di pagare anche grossi affitti". "La camorra ora ha più paura perchè i colpi li ha subiti - ha concluso - e quando si da ordine a Setola di fare quello che ha fatto è per paura, perchè quando le cose vanno bene, la camorra non ha bisogno di uccidere". Sul fronte caldo della riforma della giustizia e della limitazione degli abusi da intercettazioni telefoniche, il comandante dei carabinieri di Caserta si dice "sicuro che da un costante interscambio di notizie tra magistrati e legislatori si possa arrivare a realizzare un testo di legge ottimale, ma non sta a me dire come debba essere impostata una legge sulle intercettazioni telefoniche". "Le intercettazioni sono un ottimo strumento per le attività investigative - ha detto - perchè servono per individuare le responsabilità penali di camorristi, di amministratori collusi e tutti coloro che sono coinvolti".

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