CARO SENATORE MORANDO, SANT'ANTIMO NON E' SOLO CAMORRA.BASTA FANGO SU UNA COMUNITA' DI PERSONE PERBENE OLTRAGGIATE DALLA MALAPOLITICA

Illustre senatore Enrico Morando,
immagino lei non conosca Sant'Antimo. Credo gliel'abbiano raccontata per sommi capi e le abbiano detto della camorra, dei clan Puca, Ranucci, Petito, Verde e chissà quali altri camorristi che ammorbano l'aria del paese. Forse le hanno riferito delle infiltrazioni della camorra nelle istituzioni locali, dei politici locali corrotti o concussi che parlano di interessi pubblici da salvaguardare mentre fottono a sbafo risorse pubbbliche per chissà quali fini privati.
Ho 40 anni, sono nato a Sant'Antimo, vivo e lavoro altrove e posso raccontarle un'altra Sant'Antimo. Una comunità di persone perbene vinte dalla malapolitica ancorchè dalla camorra, gente abbrutita da scelte urbanistiche disgustose commesse dalle istituzioni locali oltre che dai privati.
Illustre senatore, mi creda lei sbaglia quando, per attaccare un suo avversario politico, dice che "la Sant'Antimo di Cesaro è inquinata". Sant'Antimo non è di Cesaro. O comunque lo è nella misura in cui può essere anche sua. Mi creda, il mio paese è stato inquinato da quei politici disonesti che lei può trovare a destra e a sinistra. Sant'Antimo è stata inquinata dai mafiosi perchè la politica (anche la sua parte politica) non ha mai detto con voce ferma, chiara che la camorra, le camorre andavano isolate, emarginate, tenute fuori dalla porta di sindaci e assessori. Mi creda, Sant'Antimo è una comunità di persone perbene che da anni vengono mortificate, annichilite dai disonesti che voi politici proponete nelle vostre liste (tutte le liste, non quelle di Cesaro) presentate per amministrare la cosa pubblica. Lei dice però una cosa importante, tra le tante che non ho apprezzato e condiviso. Lei si chiede "che cos'è successo dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per accertate infiltrazioni camorristiche negli appalti?". E allora le ripropongo la sua stessa domanda: che cos'è successo? Chi ha pagato? Ci sono dei responsabili? Chi sono? Che fine hanno fatto le inchieste giudiziarie? Perchè l'istituzione locale è stata sciolta due volte? Lei ha ragione a porre queste domande. Sacrosanta ragione. Ma, visto che è un senatore della Repubblica italiana, chieda, anzi pretenda queste risposte dal capo degli uffici giudiziari di Napoli, dal Prefetto di Napoli, dal ministro dell'Interno. E per favore, lei, Cesaro, Nicolais o quanti altri politici che in questa campagna elettorale vi giocherete la direzione politica della Provincia di Napoli, fate proposte, ripulite le vostre liste e smettetela di gettare fango su intere comunità di persone oneste e laboriose per cercare consensi facendo finta di litigare con l'avversario. I Cesaro, i Nicolais, i Morando passano, gli schizzi di fango invece macchiano indelebilmente il buon nome di un paese. Sant'Antimo non deve subire le stesse mortificazioni di Corleone, di Casal di Principe o della Magliana o del Brenta, luoghi del Belpaese ricordati per il radicamento di cosche. Ecco, quando voglio spiegare da dove vengo, dico che sono nato a Sant'Antimo, il paese che ha dato i natali a Nicola Romeo, il fondatore dell'Alfa Romeo. Se dico che è il paese di Cesaro nessuno mi capisce. Arrivederci e buona fortuna a lei e al suo partito.

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