RABBIA CONTRO LO STATO AI FUNERALI DI ROMEO DIONISI E ANNA MARIA SOPRANZI, UCCISI DALLA POVERTA'. CONTESTATA LA BOLDRINI. A FUNERALI GRIDA E APPLAUSI
E' il giorno
del dolore a Civitanova Marche ma anche della rabbia per la
morte di tre persone, annientate dalla crisi e dalla sordita'
dello Stato: Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi, i coniugi
suicidi perche' non riuscivano piu' a tirare avanti, e il
fratello di lei Giuseppe, che non ha retto al peso della
tragedia. A fare le spese del clima elettrico in citta', la
presidente della Camera Laura Boldrini, venuta a portare, unico
esponente politico nazionale, la sua solidarieta' ai familiari
delle vittime. Dalla folla che sosta davanti al Comune si levano
le voci dell'antipolitica: ''Vergogna'', ''Non ne possiamo
piu''', ''Non abbiamo lavoro, ne' futuro''. Boldrini passa a
testa alta ed entra in Municipio, dove la aspettano il sindaco
Tommaso Claudio Corvatta e la giunta. Piu' tardi, in una nota,
la presidente dira': ''Il primo dovere delle istituzioni e'
esserci, metterci la faccia, tanto piu' nei momenti duri.
Sarebbe troppo comodo scegliere di essere presenti soltanto
quando e' garantito l'applauso. Non mi sono accorta di alcuna
contestazione e comunque chi sopporta il peso di queste tragedie
ha tutto il diritto di esprimere come ritiene il suo dolore e la
sua indignazione''.
''C'e' una cosa su cui dobbiamo riflettere: il senso di
vergogna a chiedere aiuto - esordisce Boldrini in una conferenza
stampa improvvisata in Comune, con a fianco alcuni parenti delle
vittime -. E' come se oggi nel nostro Paese non avere abbastanza
soldi significasse essere una persona indegna. Io credo che noi
dovremmo rivedere questa scala. Per me una persona ha qualita'
quando ha dei valori, a prescindere dal resto''. A colpire la
Boldrini il fatto che i Dionisi, pur di non chiedere aiuto,
hanno preferito morire. ''Morti di dignita''' commentano i tanti
amici e conoscenti.
''Per tanta gente fa la differenza riuscire a pagare le
bollette e arrivare a fine mese e non riuscirci. Diamo al denaro
il peso che merita, ma non facciamone il punto su cui si gioca
la dignita' delle persone'' insiste la Boldrini, che invoca
''misure di protezione sociale'' e annuncia una campagna di
ascolto da cui partire ''per stabilire le priorita'''. ''Ho
imparato la sofferenza del mio Paese negli ultimi tempi: non
immaginavo - dice ancora - che in Italia oggi ci fosse tanta
poverta''' e quindi la lotta alla poverta' ''dev'essere la
priorita' di chi ha un ruolo nelle istituzioni''.
All'uscita la accolgono applausi e parole di incoraggiamento:
''Brava''. La presidente raggiunge poi l'obitorio, dove sono
composte le salme e davanti alle bare si sofferma a lungo a
parlare con la sorella di Romeo, Gianna, sedute vicine, le teste
che si sfiorano. La rabbia riesplode ai funerali, quando le tre
bare raggiungono la chiesa di Ss. Pietro e Paolo: ''Assassini'',
''Questo e' un delitto di Stato'' urla la folla. ''Non e' vero
che non hanno chiesto aiuto, non glielo hanno dato'' grida una
donna. Dentro, il vescovo di Fermo, monsignor Luigi Conti,
presidente della Conferenza episcopale marchigiana, ha iniziato
la sua omelia: ''Non potete immaginare quante persone mi
chiedono aiuto, ma ultimamente sono spaventato. Non sono solo
gli operai a rivolgersi a me ma anche gli imprenditori'' dice il
presule, esortando chi governa a ''fare presto, si rendano conto
che non ce la facciamo piu'''. E un applauso accoglie un passo
del messaggio letto da un'amica di Annamaria: ''Ti vergognavi di
essere caduta in poverta' ma non dovevi essere tu a vergognarti,
ciao Anna, ci manchera' il suo sorriso buono, l'onesta',
l'umilta', la tua discrezione''. All'uscita dei feretri applausi
e ancora grida. ''Posso sopportare tutte le critiche, ma gridare
in maniera indiscriminata - sbotta il sindaco Corvatta - non
aiuta. Che cosa vogliamo fare di questo Paese, sfasciarlo o
risollevarlo? Se vogliamo risollevarlo dobbiamo farlo insieme''.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato
un cuscino di fiori, che sorretto da due carabinieri in alta
uniforme e' stato accolto da applausi scroscianti. E ha affidato
un messaggio di cordoglio e il senso del suo dolore al
presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che di suo
aggiunge: ''In questo momento di profondissimo dolore credo che
il silenzio sia piu' dignitoso. Il senso di impotenza e'
enorme''.
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