LAVORO:VOLANO LICENZIAMENTI,NEL 2012 OLTRE 1 MLN (+14%) ULTIMO TRIMESTRE PERIODO PIU' NERO DAL 2008, FUORI 330MILA
Oltre un milione di licenziamenti in
un anno. Sta tutta in questa cifra la dimensione della crisi
dalla quale l'Italia stenta a uscire e che colpisce con
particolare violenza il mondo del lavoro. Una crisi che, a ritmi
diversi, va avanti da quattro anni, nel corso dei quali il
numero di licenziati e' andato progressivamente aumentando, fino
al periodo piu' nero, quello relativo all'ultimo trimestre dello
scorso anno, quando sono stati espulsi quasi 330mila lavoratori.
A fornire i dati e' lo stesso ministero, che regolarmente,
attraverso il Sistema delle comunicazioni obbligatorie, da'
conto dell'andamento dei rapporti di lavoro. Secondo quanto si
evince sommando i risultati dei quattro trimestri nell'arco del
2012, quando tra l'altro hanno cominciato a dispiegarsi gli
effetti della riforma Fornero con la modifica dell'articolo 18,
i licenziamenti hanno superato quota un milione (1.027.462), con
un aumento del 13,9% rispetto al 2011 (quando sono stati
901.796). Particolarmente allarmante, tuttavia, appare il dato
degli ultimi tre mesi del 2012, quando i licenziamenti hanno
raggiunto il livello massimo di 329.259, in aumento del 15,1%
sullo stesso periodo del 2011.
Nell'intero 2012 sono stati attivati circa 10,2 milioni di
rapporti di lavoro a fronte di quasi 10,4 milioni cessati, nel
complesso, tra dimissioni, pensionamenti, scadenze di contratti
e licenziamenti, voce nella quale rientrano sia quelli
collettivi, sia quelli individuali (per giusta causa, per
giustificato motivo oggettivo o soggettivo). Se a questi numeri
si accompagnano quelli degli 1,8 milioni di lavoratori che hanno
vissuto l'esperienza della cassa integrazione, il milione e
mezzo che ha avuto un assegno di disoccupazione e i 2,7 milioni
di disoccupati certificati dall'Istat, il quadro del dramma del
mondo del lavoro appare in tutta la sua evidenza.
Tornando al quarto trimestre del 2012, le nuove assunzioni
(in termini di rapporti di lavoro attivati, dipendenti o
parasubordinati) sono state oltre 2,2 milioni (2.269.764), con
un calo del 5,8% rispetto allo stesso trimestre del 2011. Ma i
lavoratori interessati sono poco piu' di 1,6 milioni, in ampio
decremento: l'8,2% in meno rispetto al quarto trimestre del
2011, con valori negativi maggiori tra i giovani (-13,9% e
-10,9% rispettivamente tra i 15-24enni e i 25-34enni). I
lavoratori over-55, tra i 55 e i 64 anni registrano un leggero
incremento (+0,4%), mentre piu' sostenuto e' l'aumento, sempre
rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, degli
ultrasessantacinquenni interessati da un nuovo rapporto di
lavoro (+7,6%). Infine, sempre nel quarto trimestre del 2012, in
totale i rapporti di lavoro cessati sono stati poco piu' di 3,2
milioni (3.205.753), con una leggera diminuzione (-0,2%)
rispetto al quarto trimestre 2011.
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