USA: PER MINACCE E SOSPETTI FBI SCOPRI' PETRAEUS-GATE AMANTE SEGRETA MANDAVA MAIL MINATORIE A UN'ALTRA DONNA

Minacce, sospetti e internet. E' cominciata cosi' l'indagine dell'Fbi che ha scatenato il terremoto che ha infine portato alle dimissioni del capo della Cia David Petraeus: Paula Broadwell, la sua amante segreta, inviava e-mail minatorie ad un'altra donna, che precepiva come una minaccia per la sua relazione. Ed erano probabilmente messaggi molto convincenti, visto che la destinataria si rivolse agli agenti federali per avere protezione e capire chi era che le mandava quelle mail. Le indagini dell'Fbi portarono infine a Paula Broadwell e anche alle e-mail dal contenuto erotico che si scambiava con Petraeus. Fu a quel punto che l'Fbi, hanno rivelato tre alti funzionari al Washington Post, capi' di aver scoperto per caso che il generale, sposato e padre di due figli, aveva una relazione clandestina con la sua biografa. L'identita' della donna che ha ricevuto le minacce e la natura del suo rapporto con Petraeus non e' stata rivelata, ma secondo le fonti, l'Fbi in un primo momento sospettava che un hacker fosse riuscito a entrare nel computer del capo della Cia. Ma poi, ne venne fuori una vasta e 'bollente' corrispondenza che era la prova che in realta' il capo del servizio di intelligence piu' potente del mondo aveva una relazione che lo rendeva ricattabile. Una condizione che metteva a rischio la sicurezza nazionale. Erano messaggi che si era scambiato per un anno - dall'estate 2011, all'inizio della storia, fino a qualche mese fa quando apparentemente era gia' finita - con Paula Broadwell, l'atletica e attraente scrittrice di vent'anni piu' giovane di lui, a sua volta sposata e madre di due figli. David Petraeus e' uno dei piu' stimati militari americani. Un uomo di 60 anni del quale, dopo i successi alla guida delle forze Usa in Iraq e Afghanistan, si era parlato come possibile candidato repubblicano alla Casa Bianca quattro anni fa, e ancora come possibile vice di Mitt Romney nella corsa di quest'anno. Un uomo con un passato e un tale patrimonio di credibilita' che diversi commentatori oggi avanzano diversi dubbi e sollevano polemiche. A partire dal fatto che, apparentemente, l'Fbi, nonostante stesse indagando sin dalla tarda primavera scorsa, ha informato il diretto interessato solo un paio di settimane fa', stando a quanto riferiscono fonti di stampa. Ma non solo. Via Twitter, il magnate Rupert Murdoch ha inoltre sostenuto, ad esempio, che ''i tempi sono sospetti''. Un riferimento al fatto che la settimana prossima Petraeus era atteso per una audizione a porte chiuse al Congresso sull'attacco dell'11 settembre al consolato Usa a Bengasi, in cui sono morti quattro americani tra cui l'ambasciatore Chris Stevens e per cui la Cia e' finita sotto accusa da parte di molti. Ma anche un modo per insinuare che l'amministrazione Obama non poteva non sapere e ha tenuto la cosa nascosta al Paese fino a dopo le elezioni. Sugli schermi della Fox News, il commentatore politico Steve Hayes ha dal canto suo affermato che ''se il direttore dell'Fbi Robert Mueller ha tenuto la cosa segreta o il presidente l'ha tenuta segreta al Paese e' uno scandalo enorme''. Citando un funzionario dell'amministrazione, il New York Times scrive che il presidente Obama e' stato informato solo giovedi' mattina, quando e' tornato alla Casa Bianca dopo le elezioni. ''Era sorpreso e deluso'', ha detto la fonte. E quando nel pomeriggio ha incontrato Petraeus che gli ha portato la lettera di dimissioni gli ha detto: ''Ci pensero' su stanotte''. Non voleva accettarle, ma poi venerdi' ha infine detto si'. Frattanto, sono iniziate le previsioni della stampa su a chi Obama intenda ora affidare la guida della Agenzia di Langley. Il piu' quotato sembra essere l'attuale vicedirettore Michael Morell, che ha gia' assunto l'interim e ha 30 anni di esperienza all'interno della Cia. Ma si parla anche di John Brennan, consigliere della Casa Bianca per l'antiterrorismo, o di Tom Donilon consigliere per la sicurezza nazionale. E anche di una donna, Jane Harman, che fino al 2011 ha guidato la commissione del Camera sull'intelligence e che gode di ampia stima.

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