TORNA CAVANI AL CENTRO DELL'ATTACCO. PER LA GIOIA DI MAZZATTI, COL TORINO IN CAMPO ANCHE INSIGNE
I tre punti prima di tutto.
Magari turandosi il naso, mettendo stavolta in secondo piano la
prestazione. Perche' al Napoli che viene da ben quattro ko e
appena due successi nell'ultimo mese, che in stagione ha gia'
perso 5 volte in 14 gare ufficiali (tra campionato, Europa
League e finale di Supercoppa di Lega), adesso serve
un'iniezione di fiducia, serve una vittoria domani
pomeriggio
al San Paolo contro il Torino, una vittoria che riporti
serenita' nell'ambiente e rifaccia partire la caccia alle
primissime piazze della classifica. "Domani guardero' meno
all'estetica e piu' al risultato", confessa Walter Mazzarri nel
corso della conferenza della vigilia. Ma guai a parlare di
crisi. Perche' crisi e' sinonimo di critiche. E questo
all'allenatore toscano proprio non va giu': "Mi dispiace che
qualcuno dica certe cose nonostante quello che stiamo facendo
di positivo. I numeri ci danno i giusti meriti, ma molti sono
poco equilibrati. Abbiamo sette punti in piu' dell'anno scorso,
e squadre come il City o il Real hanno i nostri stessi punti".
Paragoni impegnativi. Ma che possono essere utili a caricare i
suoi in vista di una gara, quella contro il Toro, che si
annuncia complicata: "Hanno un gioco particolare, con un
possesso palla che chiama in causa anche il portiere, ci
metteranno in difficolta', non sara' facile andare in pressing.
Poi possono contare su due risultati su tre. I tifosi dovranno
avere pazienza". Mazzarri difende quanto
fatto finora dai suoi: "Sarei contento di vedere sempre il
Napoli di Bergamo. Con l'Atalanta abbiamo fatto fatica a
concretizzare mentre in altre occasioni abbiamo sfruttato
meglio le ripartenze: non voglio appellarmi alla sfortuna, io
credo nel lavoro, ma in questo momento ci gira cosi'". E quando
gira cosi', quando si perde quattro volte in sei partire,
bisogna pensare solo a vincere. I tre punti prima di tutto,
appunto. I tre punti e basta. Provando allora a battere un Toro
che non e' mai uscito sconfitto dalle trasferte fin qui
disputate in campionato e che non va ko a Napoli dal lontano 10
aprile 1996 (1-0, gol di Boghossian). Confidando magari
nell'effetto San Paolo: 12 vittorie di fila per gli azzurri a
Fuorigrotta dal 21 aprile scorso; confidando nei precedenti
positivi che riguardano le sfide tra i due tecnici: 4 vittorie
di Mazzarri e un pareggio nei cinque confronti diretti con
l'allenatore della rinascita partenopea Giampiero Ventura;
confidando anche, perche' no, nel 'portafortuna Valeri': 5
vittorie e 2 pareggi in casa con il fischietto romano.
Soprattutto, confidando nella voglia di riscatto dei suoi.
Cavani ha recuperato e sara' in campo dal primo minuto; turno
di riposo invece per Gamberini ed Inler (in campo Aronica e
Dzemaili); Dossena confermato a sinistra in luogo
dell'infortunato Zuniga; in avanti ballottaggio tra Pandev e
Insigne con il macedone in leggero vantaggio nonostante una
caviglia in disordine (anche il giovane attaccante non e' al
top); in panchina si rivede Britos. Probabile formazione
(3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio,
Behrami, Dzemaili, Dossena; Hamsik; Insigne, Cavani.
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