ROM UCCISO IN CONFLITTO A FUOCO, INDAGATI SEI POLIZIOTTI CON L'ACCUSA DI OMICIDIO VOLONTARIO MA SI TRATTA DI ATTO DOVUTO PER ESEGUIRE AUTOPSIA
Per la morte di Andrea Hadzovic, il cittadino bosniaco
21enne rimasto ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia stradale
di Napoli lungo l’Asse Mediano, arteria a scorrimento veloce che collega i
comuni dell’area nord della Metropoli con il Casertano, ci sono nove persone iscritte
nel registro degli indagati. I tre connazionali di Hadzovic scappati dopo aver
forzato il posto di blocco della polizia sono in carcere con l’accusa di rapina
aggravata (poche ore prima avevano svaligiato una tabaccheria nel casertano),
resistenza a pubblico ufficiale e tentato omicidio. Nel forzare il posto
di blocco hanno rischiato di uccidere i poliziotti investendoli e perché, secondo
quanto sostengono gli agenti, nella fuga avrebbero anche esplodo colpi d’arma
di fuoco. Per i sei agenti delle pattuglie coinvolte
nell’uccisione di Andrea Hadzovic l’accusa è di omicidio volontario…
Contestazione necessaria per consentire agli agenti di nominare un loro perito
di fiducia che potrà assistere all’autopsia. Si tratta di capire con quale arma
il fuggitivo è stato ucciso, perché se è vero che i bosniaci hanno sparato
contro i poliziotti potrebbe anche, in linea teorica, essere stato colpito da
fuoco amico. In ogni caso per i poliziotti si tratta di una grave accusa che potrebbe però essere presto derubricata in eccesso colposo nell’uso legittimo
delle armi.
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