QUIRINALE: NUOVO STOP A VOTO ANTICIPATO, NON CI SONO CONDIZIONI
Alla fine e' arrivato lo stop.
Giorgio Napolitano fa sapere che non ci sono ne' le condizioni, ne' i
motivi per andare al voto anticipato. E pensare che, anche stamattina,
Pier Ferdinando Casini era tornato ad insistere proprio su
quest'ipotesi. Ma, niente da fare. Il Colle non vede "plausibile" uno
scenario del genere. "Non si coglie il senso del parlare a vuoto di
elezioni anticipate -si ragiona in ambienti del Quirinale- non
essendone presentate le condizioni e non emergendo motivazioni
plausibili".
E' netto il richiamo del capo dello Stato, mentre vanno avanti i
'contorcimenti' su alleanze e dintorni tra le forze politiche. E
Casini si fa notare in questo senso. Ieri ha aperto a una possibile
intesa con un Pdl 'Berlusconi-free'. Solo Angelino Alfano, fuori il
Cavaliere. Oggi in un'intervista a Repubblica, il leader centrista
apre al Pd purche' molli Sel al suo destino. Un centrosinistra
'de-vendolizzato' o non se ne fa nulla, dice Casini.
Uno stop and go che si ripete da settimane, ma la novita' di
oggi e' che sulla questione alleanze e' intervenuto anche Matteo Renzi
che sul tema si e' sempre tenuto piuttosto defilato dietro la bandiera
di un generico "io mi alleo con i cittadini che mi votano". Un
concetto che ha ripetuto anche oggi, ma il sindaco di Firenze stavolta
ha detto qualche parola piu' precisa e, nello specifico, sull'alleanza
Pd-Udc modello Sicilia: "Fa storia a se'", ha sottolineato, "non e' lo
schema di accordo nazionale". Mentre Renzi parla di alleanze con i cittadini,
anche al quartier generale di Pier Luigi Bersani si fanno i conti con
quello che sta accadendo tra gli elettori: il massiccio astensionismo
siciliano unito al successo di Beppe Grillo, non vengono
sottovalutati. E tornano a circolare indiscrezioni sulla possibilita'
di mettere in campo liste civiche rappresentative del territorio e
della societa' civile da affiancare alla coalizione di centrosinistra.
Potrebbe essere un modo per frenare l'astensionismo.
Intanto, il caos in cui sta deflagrando l'Idv potrebbe agevolare
la nascita di quella lista dei sindaci di cui si e' parlato spesso
anche nei mesi scorsi. I due primi cittadini piu' rappresentativi
dell'Italia dei Valori, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando, stanno
prendendo le distanze da Antonio Di Pietro. E il sindaco di Napoli non
esclude di presentare annuncia che "entro Natale ci saranno nome e
simbolo" della lista Arancione, quella degli amministratori appunto.
Oggi e' stata un'altra giornata di tensione nell'Idv. Alcuni
parlamentari 'fedeli' a Di Pietro hanno chiesto la 'testa' del
capogruppo Massimo Donadi. Mentre il leader si difende dalle accuse in
un lungo post sul suo blog. O meglio una lettera al comico Maurizio
Crozza, 'reo' di aver fatto ironie sul presidente Idv. E' in atto,
dice, un "killeraggio mediatico" e "se persino una persona come te
contribuisce a divulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono
state dette in questi giorni, e' segno che la campagna di
disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto
allarmanti".
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