OGGI AVELLINO SCENDE IN PIAZZA PER DIRE NO ALL'ACCORPAMENTO CON BENEVENTO E ALLA PERDITA DELLO STATUS DI CAPOLUOGO

Il Vescovo di Avellino Francesco Marino  l'ha definito "uno scippo per la città". Il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia "quasi un colpo di Stato". Il riordino delle province, col taglio di Avellino come cità capoluogo, ha scosso l'Irpinia. Oggi scendono in strada quelli che non ci stanno, quelli che non vogliono "nascere irpini e morire beneventani" dicono, non per offesa ai sanniti, ma solo perchè dicono che il modo in cui la legge è stata aggirata merita una risposta "e in ogni caso Avellino, città preunitaria, in vita dal 1799, non può sparire per asseriti risparmi economici" scrivono alcuni dei tanti comitati spontanei nati per opporsi a questa scelta.
La Corte Costituzionale oggi decide sulla costituzionalità dell'ebolizione delle province. Il giudizio, è bene dirlo, non riguarda direttamente la spending review e il riordino territoriale ma il decreto Salva Italia che modificò lo status delle Province facendole diventare enti di secondo livello. Una condanna rimetterebbe tutto in discussione.

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