L'ITALIA SFIDA GLI ALL BLACKS. CAPITAN PARISSE CARICA GLI AZZURRI: "LORO FAVORITI,RISPETTEREMO HAKA"
Arginare la 'marea nera', se
possibile respingerla. Sergio Parisse si mette sulle spalle
l'Italrugby attesa da una sfida sulla carta decisamente impari:
domani all'Olimpico, da tutto esaurito, sbarcano i giganti della
Nuova Zelanda e il capitano azzurro spinge per dare il massimo
ed evitare il rischio concreto di essere travolti dai campioni
del mondo. ''Gli All Blacks sono i piu' forti, noi siamo
all'11/o posto nel ranking, ma sicuramente non regaleremo la
partita, faremo del nostro meglio per metterli in difficolta' -
ha spiegato il capitano degli Azzurri - Sappiamo di non essere
favoriti, ma le partite vanno giocate. E ci siamo fatti la
promessa di dare tutto in campo. Al di la' del risultato, alla
fine dovremo guardarci negli occhi potendo dire che abbiamo dato
il 100%''.
Un po' come avvenne nel 2009 a San Siro, con l'Italia battuta
soltanto 20-6. ''Da allora la squadra e' cresciuta, ma a Milano
fu un risultato abbastanza positivo - ha ammesso il numero 8 che
milita nello Stade Francais - li abbiamo messi in grossa
difficolta', hanno segnato solo una meta. Arriviamo carichi a
questo appuntamento, siamo ansiosi di scendere in campo,
vogliamo fare una grande partita''. ''La Nuova Zelanda e' il
mito del rugby mondiale, e' la squadra piu' forte al mondo - ha
quindi sottolineato - E' un modello da seguire, e noi abbiamo la
chance di confrontarci con loro per capire a che livello siamo.
Come fronteggeremo l'haka? Rispettandola come si deve, senza
fare delle scelte ridicole come sono state fatte in passato da
altri allenatori''. Il riferimento e' alla partita dei Mondiali
2007 a Marsiglia, quando gli azzurri dell'allora ct Berbizier
durante la danza maori si unirono in cerchio voltando le spalle
agli All Blacks provocandone la reazione infuriata che si
concretizzo' con un eloquente 76-14 finale. Un errore che
Parisse e compagni non ripeteranno anche se ancora non sanno con
quale versione di haka avranno a che fare, se con la classica
'Ka Mate' o con la recente 'Kapa O Pango', introdotta dai
neozelandesi nel 2005, caratterizzata per il gesto conclusivo
del taglio della gola, ed eseguita solamente in match speciali.
Di certo, per ben figurare l'Italia dovra' mostrare un gioco
migliore rispetto a quello visto la scorsa settimana a Brescia.
''L'avversario e' diverso da Tonga, per noi e' importante far
vedere un rugby diverso, una concentrazione e una motivazione
differente - ha ammesso Parisse, che ha esordito nel 2002 in
azzurro proprio contro gli All Blacks e che domani arrivera' a
90 caps - E' una sfida importante per accrescere la nostra
fiducia, giochiamo senza la pressione del risultato, ma se non
entriamo in campo con l'atteggiamento mentale giusto potrebbe
essere una giornata molto dura per noi''. ''Non e' l'approccio
giusto pensare a limitare i danni - ha concluso Parisse - o
pensare a quale passivo rappresenterebbe un buon risultato per
noi. E' proprio quando si va in campo con questo atteggiamento
che si prendono le peggiori batoste. Noi invece vogliamo
esprimerci al nostro massimo livello, poi del punteggio
parleremo alla fine''.
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