FIAT:TENSIONE COBAS POMIGLIANO;IN SERBIA VINCE PROTESTA VERNICE SU SEDE CAMPANA UILM; +13% BUSTE PAGA OPERAI KRAGUJEVAC

Tensioni e proteste dei Cobas a Pomigliano d'Arco (Napoli), alla vigilia della ripresa produttiva (lunedi' prossimo) dello stabilimento del gruppo Fiat che intanto in Serbia, dopo le proteste dei sindacati, raggiunge un accordo per un aumento salariale del 13% a favore dei 2.500 operai impegnati nella produzione della 500L. L'intesa modifica l'accordo sottoscritto al momento dell'apertura dello stabilimento di Kragujevac che prevedeva un salario di 32-34 mila dinari, 285-300 euro al mese, il piu' basso del gruppo - sottolinea il sindacato serbo - e turni di lavoro di dieci ore su quattro giorni. Il nuovo accordo prevede il pagamento di una 13.ma mensilita' e un bonus una tantum (in due rate) per un totale di circa 36 mila dinari (intorno a 320 euro). Si continua a trattare, invece, sull'orario di lavoro. A Pomigliano la protesta dei Cobas ha vissuto stamani momenti di tensione quando alcuni manifestanti hanno lanciato uova piene di vernice contro la sede della Uilm e contro la filiale del Banco di Napoli. Subito dopo c'e' stato il tentativo (bloccato dalla Polizia) di occupare il casello autostradale dell'A16 Napoli-Bari. Sono stati scanditi slogans contro l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, e il Ministro del lavoro, Elsa Fornero, per i 19 licenziamenti annunciati da Fiat e le mancate assunzioni dei cassintegrati. Lapidario e' stato il commento del segretario regionale della Uilm, Crescenzo Auriemma, che ha definito l'episodio ''una pagliacciata. Non e' lanciando le uova - ha detto - che si risolvono i problemi''. Le proteste proseguiranno anche nei prossimi giorni (lunedi' torneranno al lavoro i 2.146 operai assunti finora dalla newco) con una manifestazione organizzata dalla Fiom mercoledi' prossimo, alla quale prenderanno parte, al fianco del segretario generale Maurizio Landini, anche Antonio Di Pietro e Nichi Vendola. Lunedi', invece, sara' Massimo D'Alema a incontrare gli operai con i vertici locali del Pd. ''A Pomigliano e' stata compiuta una discriminazione inaccettabile - ha affermato oggi l'ex ministro Cesare Damiano, responsabile Lavoro del Pd - Marchionne continua sulla strada sbagliata''. Pier Luigi Bersani, invece, auspica un intervento del Governo. ''Bisogna tornare ad occuparsi di politica industriale - ha detto - quanto a Fiat se fossi nel Governo chiamerei Marchionne e mi farei spiegare come mai i piani sono cambiati. Si puo' dare una mano, ma se Fiat non ce la fa non ci si puo' chiudere ad altri marchi che arrivano in Italia''. Il vicepresidente per il Mezzogiorno di Confindustria, Alessandro Laterza, invece, non considera Pomigliano ''un caso specifico'' e dice che il problema e' ''se e in che misura in Italia si desidera avere un'industria automobilistica''. ''Pieno sostegno alle lotte dei lavoratori di Pomigliano e Kraguievac'' arriva dal leader del Prc Paolo Ferrero, mentre quello di Sel, Nichi Vendola, sottolinea che ''i diritti dei lavoratori sono universali'' ed ''e' bene che ora la Fiat se ne accorga anche in Serbia''.

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