FIAT: POMIGLIANO; OPERAI IN CHIESA PREGANO PER IL LAVORO MESSA 'PER DIRITTI E DIALOGO INTERSINDACALE'
''Preghiamo
perche' venga riconosciuto a tutti il diritto al lavoro senza
pericolose distinzioni'': e' stata una lavoratrice di Fabbrica
Italia Pomigliano, a leggere in chiesa, davanti ai colleghi
della Fiom, ed ai tanti operai ancora fuori dalla newco, lo
stralcio delle dichiarazioni fatte dal
vescovo di Nola (Napoli),
Baniamino Depalma, su quello che e' ormai il 'caso Fiat'. Una
santa Messa dedicata a loro, agli oltre 4.300 lavoratori dello
stabilimento, che don Peppino Gambardella, parroco della chiesa
San Felice in Pincis di Pomigliano, ha organizzato assegnando ad
alcuni operai la lettura delle preghiere e dei salmi domenicali.
''Preghiamo affinche' si abbia il coraggio di intraprendere la
via del dialogo intersindacale - ha letto la giovane operaia
della Fip, Genny Piccolo - convinti, come cristiani, che l'unica
via per risolvere i problemi sia il dialogo. Non ci si puo'
parlare da lontano senza guardarsi negli occhi''. L'omelia di
don Peppino e' stata quasi del tutto dedicata agli operai della
Fiat, alle loro problematiche, ed agli appelli a Marchionne ed
al Lingotto a trovare ''soluzioni solidali''.
''Alcuni di questi operai - ha poi spiegato don Peppino dopo
la Messa - frequentano la parrocchia, altri sono volti nuovi. Ma
la nostra comunita' cristiana ha voluto unirsi nella preghiera
per questi operai che vivono un momento cosi' difficile, per
lanciare anche un appello a Marchionne, affinche' con questi
licenziamenti annunciati, e con la dichiarazione che si
procedera' con le assunzioni solo se il mercato lo consentira',
non ci si stia avviando alla chiusura dello stabilimento, oppure
ad una drastica riduzione di organico, lasciando fuori gli oltre
2400 lavoratori che vivono ormai da quasi tre anni con la sola
cassa integrazione''.
''Non vorremmo - ha concluso il prelato - che questi
'segnali' siano solo l'inizio di una fine. E non sono d'accordo
con chi dice che ormai e' una questione di 'principio', perche'
qui si gioca con la vita di migliaia di persone. Noi come
Chiesa, lanciamo una proposta evangelica: si attuino i contratti
di solidarieta'''.
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