CRIMINALITA': BANDA ASSALTA STUDI MEDICI ARMI IN PUGNO COLPI NEL NAPOLETANO, RAPINATE DONNE INCINTE E CLIENTI DENTISTA
Armati di
pistole sono entrati nello studio di un ginecologo ed hanno
rapinato soldi e gioielli alle donne in attesa di sottoporsi ad
ecografia. Poche ore dopo, forse gli stessi banditi hanno
picchiato e derubato a Sant'Anastasia un odontoiatra,
minacciando di sparare sui pazienti in attesa.
Le due rapine sembrano essere collegate tra loro per le
modalita' di svolgimento e per il numero di malviventi che hanno
agito contro donne incinte e pazienti del dentista.
A Pomigliano d'Arco hanno agito in tre a volto scoperto ed
armati di pistola. Alcune donne si sono rinchiuse in una stanza
ed hanno avvertito le forze dell'ordine, mentre i banditi si
facevano consegnare soldi e gioielli dalle altre presenti nella
sala. La rapina ha provocato sconcerto a Pomigliano d'Arco, dove
i residenti segnalano il moltiplicarsi di rapine e furti in
appartamenti. Indignazione ha provocato il fatto che bersaglio
della rapina e delle minacce siano state donne incinte.
A Sant'Anastasia, poche ore dopo, ancora tre malviventi a
volto scoperto hanno malmenato selvaggiamente l'odontoiatra che
cercava di resistere. Il medico ha tentato di ostacolare
l'ingresso ai malviventi nello studio, ma i tre hanno minacciato
di sparare contro i clienti, e si sono fatti consegnare soldi e
cellulari che il dentista aveva nel camice da lavoro. Poi lo
hanno malmenato a calci e pugni. L' odontoiatra, ancora
dolorante, ha provato a fermare i rapinatori, che sono fuggiti a
bordo di un'auto risultata rubata. L' auto, pero' non e'
partita, ed i tre sono stati costretti a scappare a piedi, armi
in pugno, provocando un fuggi fuggi generale tra i passanti.
Il dentista, urlando, ha attirato l'attenzione dei
carabinieri della locale stazione, che dista poche decine di
metri dal luogo dove i malviventi avevano parcheggiato l'auto,
in una strada sempre molto trafficata. I banditi sono riusciti a
far perdere le proprie tracce, ma gli investigatori sperano di
risalire alla loro identita' grazie ad alcune telecamere di
sorveglianza installate nella zona, che potrebbero avere ripreso
i loro volti.
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