COSTI POLITICA: ECCO ANAGRAFE PATRIMONIALE, NODO SISMA POLILLO, SU TERREMOTO NO COPERTURA; TAGLI LAZIO,MOLISE,LOMBARDIA

La stretta sui costi della Politica nelle Regioni e nei comuni si arricchisce di un nuovo capitolo: un emendamento dei relatori al decreto, approvato ieri sera dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera istituisce infatti l'anagrafe patrimoniale per Consiglieri e assessori regionali, che dovranno mettere su Internet le loro ricchezze e proprieta'. Assieme a questa stretta sono passate una serie di altre norme piu' marcatamente pre-elettorali, nonche' una misura a favore delle zone colpite dal sisma dell'Emilia su cui anche oggi il governo ha insistito nel dire che non c'e' copertura. Lunedi', quando il testo sara' in aula, si aprira' un braccio di ferro per far entrare tutte queste norme in un eventuale maxi-emendamento su cui il governo potrebbe porre la fiducia. Sulla parte del decreto che tagli i costi della politica di Regioni e Comuni, le commissioni hanno seguito l'impostazione del governo ed anzi hanno rinforzato alcuni interventi. Il decreto obbliga le Regioni ad effettuare una sforbiciata ad una serie di costi e al numero dei Consiglieri, pena la perdita dell'80% dei trasferimenti Statali ordinari e il taglio delle indennita' di assessori e Consiglieri. Ma i due relatori, Chiara Moroni (FLi) e Pierangelo Ferrari hanno aggiunto un'altra condizione da adempiere, quella appunto di istituire un'anagrafe patrimoniale per assessori e Consiglieri regionali: redditi e patrimoni finiranno su internet all'inizio del mandato e poi aggiornati annualmente. I deputati hanno obbligato dunque i politici locali a fare cio' che essi invece non devono fare. Altra stretta riguarda le tre regioni che andranno alle urne a breve, e cioe' Lombardia, Lazio e Molise. Per evitare che aggirino gli obblighi (tutte le regioni si devono adeguare entro il 23 dicembre), un emendamento dei relatori impone ai futuri nuovi consigli delle tre Regioni ad ottemperare agli stessi obblighi entro tre mesi dal loro insediamento. Ma accanto a misure moralizzatrici sono passati emendamenti piu' marcatamente pre-elettorali, come 40 milioni di anticipo al comune di Alessandria in dissesto finanziario, o l'inclusione di altri comuni, a partire da Ferrara e Mantova, tra quelli terremotati che beneficeranno di alcuni alleggerimenti fiscali. Ed e' su questo punto che lo scontro tra governo e Parlamento e' proseguito oggi. Il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo ha insistito che e' privo di copertura l'emendamento che fa slittare al 30 giugno prossimo gli adempimenti fiscali per aziende e cittadini residenti nella zone colpite dal sisma. Sia la maggioranza che la Lega hanno sostenuto che il costo non supera i 3 milioni, mentre Polillo ha parlato di 140 milioni. Cifra che la Ragioneria generale dello Stato non 'bollinerebbe' mai. Ma la questione e' politica, perche' se una istanza e' considerata una priorita', ha detto Marina Sereni (Pd) le risorse si trovano. Anna Maria Bernini (Pdl) ha definito ''sconcertanti'' le parole del sottosegretario: se non si trova la copertura, ha aggiunto, ''e' difficile votare il decreto''. Polillo oggi ha rilanciato la mediazione, proponendo di stralciare le norme e inserirle nella legge di stabilita', l'unica legge a cui e' consentito di modificare i saldi di finanza pubblica e che verra' comunque approvata dal Parlamento a dicembre.

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