WELFARE:NAPOLI;ASSESSORE,AZIONE AD HOC,MA GOVERNO INTERVENGA D'ANGELO, LEGITTIME E CONDIVISIBILI PROTESTE OPERATORI
''La drammatica situazione nella
quale si trova la quasi totalità delle organizzazioni sociali
della città, sta causando una grave crisi del welfare cittadino
che tanto faticosamente si è costruito in questi anni;
assolutamente legittime e condivisibili le ragioni che hanno
spinto le tante organizzazioni presenti oggi in piazza a
protestare'' dice l'assessore del Comune di Napoli,
Sergio
D'Angelo, in seguito all'incontro che si è tenuto oggi con una
delegazione dell'Uneba.
''Si tratta di enti che svolgono servizi essenziali per conto
di questa Amministrazione - aggiunge - e grazie al cui
contributo vengono assicurate fondamentali funzioni educative e
di accoglienza per migliaia di ragazzi della nostra citta'''.
I ritardi di pagamento, spiega l'assessore, ''sono legati
alla gravissima situazione economica ereditata da questa
Amministrazione e prodotta dagli ulteriori tagli al Welfare
effettuati dal Governo e che per questo non possiede la
liquidità necessaria per pagare i crediti vantati da queste,
come da altre organizzazioni''. Inoltre, evidenzia D'Angelo,
''il pagamento delle fatture, fatta eccezione per i servizi
indispensabili, deve seguire necessariamente un ordine di
pagamento cronologico. Ciò accade perchè il decreto ministeriale
del 28 maggio 1993 (decreto Mancini), che individua ai fini
della non assoggettabilità ad esecuzione forzata, i servizi
indispensabili dei Comuni, non ricomprende tra gli
indispensabili, quelli sociali, cioè esentati dal vincolo del
cronologico''.
Prosegue D'Angelo: ''Questo Assessorato ritiene invece che i
servizi sociali assicurati dalle suddette organizzazioni
rientrino tra i livelli essenziali delle prestazioni degli Enti
locali individuati dalla legge 42 del 2009, la responsabilità
della cui erogazione è stata affidata di fatto ai Comuni ai
sensi della legge 328/2000. Non spetta più dunque allo Stato
individuare i servizi Locali indispensabili poiché la norma
attribuita al Ministro dell'Interno di poter individuare i
suddetti servizi, risulta espressamente abrogata, e da tale
abrogazione viene meno la competenza ministeriale di rivedere
l'elenco dei servizi''.
''Nell'ambito quindi dell'evolversi della cultura
amministrativa - continua l'assessore D'Angelo - ritengo che
l'elencazione dei servizi locali indispensabili contenuta nel
Decreto Mancini, sia da considerarsi ormai riduttiva ed
insufficiente alla luce della riforma della Pubblica
Amministrazione, non solo per gli orientamenti assunti nella
direzione del 'federalismo amministrativo', 'del decentramento'
e della 'sussidiarieta'', ma soprattutto per i successivi
decreti legislativi che di fatto conferiscono a Regioni ed Enti
locali nuove funzioni e compiti. Ed è proprio quindi nell'ambito
di tali funzioni, conclude l'assessore, che ritengo opportuno
che ad esercitare tali responsabilità siano chiamati
direttamente gli Enti locali''.
Conclude l'assessore: ''Per questi motivi ho richiesto
all'Amministrazione di adottare uno specifico provvedimento, che
sarà approvato nel giro di 72 ore, ma va anche detto che i
problemi sociali della terza città più grande d'Italia non
possano essere considerati solo problemi dei napoletani. Occorre
che i partiti che sostengono il governo nazionale assumano
l'impegno a modificare il decreto varato per i Comuni in
condizioni di pre dissesto, affinchè si possa scongiurare la
drammatica prospettiva del dissesto e il moltiplicarsi delle
conflittualità sociali''.
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