STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO LABRIOLA 'DISOBBEDIENTI' SOSPESI IN MASSA. IN 680 A CASA PER PAUSA IN GIARDINO INVECE CHE A STUDIARE IN CLASSE

Agli studenti del liceo scientifico Labriola di Napoli proprio non e' andata giu' la decisione della preside di far trascorrere la pausa in classe e non negli spazi all'aperto circostanti l'istituto. Per manifestare il proprio dissenso i ragazzi hanno disobbedito alla disposizione della dirigente, uscendo comunque nei giardini. Una forma di ribellione silenziosa ma eloquente che ha provocato l'immediata reazione della dirigente scolastica Luisa Vettone la quale ha provveduto a sospenderli in 'massa' per un giorno, lasciando oggi a casa 680 dei quasi 800 ragazzi che frequentano il liceo, suddiviso in due plessi. Il 17 ottobre gli studenti del ''Labriola'', che ha sede centrale a Bagnoli e succursale ad Agnano, hanno organizzato una protesta contro la decisione del collegio docenti e della preside di vietare l'accesso ai cortili durante la pausa di dieci minuti dell'intervallo. Il provvedimento risale al 2009 quando la preside, Luisa Vettone, insieme ai docenti, decise di vietare l'accesso ai cortili per una questione di sicurezza. Gli studenti negli ultimi due anni hanno provato a riappropriarsi del cortile, chiedendo piu' volte a preside e docenti di rivedere la decisione. ''Non ottenendo quello che volevano - spiega la vicepreside Eufemia Spinosa - il 17 ottobre, per l'intervallo, sono usciti tutti fuori dalle aule e si sono riversati nei cortili, sia in sede centrale sia nella sede di Agnano. Ne' i docenti ne' la preside erano stati avvisati di questa protesta e abbiamo dovuto prendere provvedimenti sospendendo chi era uscito fuori e violato la regola. In pratica quasi tutti i ragazzi''. ''La questione e' chiara - aggiunge Spinosa - abbiamo circa 800 studenti ed e' pericoloso che si riversino tutti nei cortili di entrambi i plessi. E' una questione di sicurezza visto che in quei dieci minuti di intervallo non c'e' alcuna sorveglianza. La decisione della sospensione collettiva e' stata presa perche' al megafono, durante la protesta del 17 ottobre, i ragazzi ci hanno fatto intendere che avrebbero continuato a oltranza se non avessimo ceduto alle loro richieste. Ecco dunque il motivo della sospensione che e' stata appoggiata da quasi tutti i genitori''. ''Insomma quello che vogliamo fare capire ai ragazzi - conclude la vicepreside - e' che non si tratta di un intervento punitivo ma educativo. Le regole ci sono e vanno rispettate''. Il direttore dell'ufficio scolastico regionale Diego Bouche' ha contattato la preside Vettone per chiedere delucidazioni sulla decisione adottata dalla dirigente. ''Gli istituti hanno autonomia decisionale e, comunque, - ha detto Bouche' - le questioni di sicurezza sono sempre prioritarie''. I ragazzi, comunque, fanno sapere attraverso il loro rappresentante d'istituto di avere diritto a trascorrere la pausa all'esterno e non mordono la presa: ''terremo a breve un incontro a cui parteciperanno anche i genitori per discutere di questo e di altri problemi. Noi vogliamo avere un confronto e la protesta che abbiamo fatto nasce da ripetuti appelli rimasti inascoltati''.

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