SANITA':NAPOLI;FUORI 3 PRECARI POLICLINICO,RIVOLTA SINDACATO INSORGE L'AAROI 'PERSONALE IN AFFANNO E IL DG LICENZIA I MEDICI
Il Policlinico Federico II non rinnova tre precari anestesisti rianimatori ed
e' rivolta del sindacato di settore. ''Stiamo preparando gia' un'azione legale -
dice il presidente dell'AAROI-EMAC, Giuseppe Galano - faremo appello alla legge
700 per la sospensiva del provvedimento e intanto scriveremo al governatore
Caldoro''. I contratti a tempo determinato, scaduti il 30 settembre scorso, non
sono stati rinnovati nonostante, spiega Galano, ci fosse un accordo sottoscritto
nel giugno scorso tra sindacati, Policlinico e Regione Campania per prorogare
quelli in scadenza fino al 31 dicembre prossimo e, se necessario, fino al 31
dicembre 2013. In piu', spiega il sindacalista, l'anestesia e rianimazione del
Policlinico e' retta da circa 30 medici e avrebbe bisogno di almeno un'altra
ventina di professionisti. Al momento, secondo Galano, la struttura si regge su
consulenze interne ed esterne in convenzionamento per coprire l'intero monte
ore. ''Tutto cio' e' paradossale - dice Galano - In queste condizioni il
direttore generale Giovanni Persico licenzia i medici che aveva in casa gia' da
due anni. Il suo comportamento e' inspiegabile - aggiunge - spero non sia il
solito modo di fare di chi vuole chiamare persone a proprio piacimento. Abbiamo
anche adombrato il sospetto che il caos che regna nel sistema sia in realta' uno
strumento voluto di management in modo da poter uscire facilmente dalle regole
di una sana amministrazione e consentire una gestione poco trasparente che
soddisfi esigenze di gruppi o interessi che non corrispondono a quelli della
collettivita'. In piu' - dice Galano - la direzione della Federico II sembra
piu' dedita a operazioni contabili che a prendersi realmente cura degli
effettivi bisogni dei cittadini e degli enormi sacrifici che stanno facendo gli
operatori. A fronte di successi economici, piu' sbandierati che effettivi,
l'azienda e' in affanno e organizzativamente e funzionalmente non in linea agli
standard'' conclude Galano
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