PROCESSO MAZZETTE INCASSATE AL COMUNE DI NAPOLI, PARLA IL TESTIMONE SALVATORE COTUGNO DELLA SOCIETA' FIRE CONTROL
"Nel Comune di Napoli io ero di casa,
conoscevo tutti e molti mi chiedevano consigli. Conoscevo assessori,
funzionari, dirigenti". Ha esordito cosi' Salvatore Cotugno,
amministratore della 'Fire Control', testimone nel corso di un
processo dove sono imputati dirigenti, funzionari e alcuni uomini
politici con incarichi in passato nell'amministrazione municipale
partenoepa e nella Regione Campania. L'inchiesta e' quella che il 13
febbraio del 2008 ha portato in carcere e agli arresti domiciliari
funzionari e dirigenti dell'Asl Napoli per una serie di tangenti
incassate nel corso degli anni per favorire "imprenditori amici" tra
i quali Salvatore Cotugno, che questa mattina ha deciso deporre in
aula dopo aver reso ampie dichiarazioni gia' in fase di indagine.
L'interrogatorio e' stato condotto dal
pubblico ministero Giancarlo Novelli che ha seguito le indagini sin
dalle prime battute. Cotugno ha raccontato di come riusciva a vincere
le gare per la fornitura di stampanti e di estintori. "Quando la mia
azienda faceva le consegne, gli enti che ricevano dovevano firmare un
modello detto 143. Questa documentazione gli enti avrebbero dovuto
gia' possederla, ma spesso non era cosi' e per questo li preparavamo
noi. A volte lo modificavamo per favorire la nostra azienda, sempre
in termini di fatturazione. I modelli li portavamo noi e li facevamo
firmare noi", racconta. Poi la domanda diretta del pubblico
ministero: ha mai dato soldi a funzionari o politici? "Si' - e' la
risposta - ad Antonio Pecce, funzionario del Comune. Un giorno venne
da me e mi chiese aiuto perche' aveva dei debiti di gioco da pagare.
Io gli diedi circa 5mila euro". Secondo la procura, quei soldi erano
in cambio dell'omissione di qualsiasi verifica sulle congruita' delle
fatture presentate all'ente. "Ho dato dei soldi anche a Luca
Esposito, ex assessore alla Polizia municipale del Comune di Napoli e
mio amico di lunga data. Ho versato dei soldi in occasione delle
campagne elettorali". Luca Esposito invece secondo la Procura avrebbe
intascato soldi proprio per favorire Cotugno nell'aggiudicazione di
appalti, e per questo e' stato rinviato a giudizio per il reato di
corruzione. Infine la questione sui bandi di gara. "Come faceva a
vincerli?", ha chiesto il pm. "Suggerivo io i requisiti da inserire.
C'era uno dei funzionari che mi diceva tutto, anche i nomi dei
concorrenti che partecipavano alle gare. Vincevo sempre", la risposta
dell'imprenditore.
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