DEIULEMAR, CRAC DA 1 MILIARDO DI EURO: I LAVORATORI INVOCANO L'INTERVENTO DEL PREMIER MONTI
I lavoratori della
Deiulemar shipping di Torre del Greco (Napoli) che ha chiesto di
essere dichiarata fallita e la cui ''sorella maggiore'', la
compagnia di navigazione nella quale quasi tredicimila
risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro, e' gia'
stata dichiarata fallita lo scorso mese di maggio, scrivono al
presidente del consiglio Monti e al ministro del Lavoro per
chiedere un intervento sulla vicenda che riguarda la loro
societa'.
Nella missiva i dipendenti (33 amministrativi e oltre 450
marittimi) ricordano che ''dal mese di gennaio anche la nostra
societa' ha subito gli effetti di una crisi mondiale nel settore
dei trasporti marittimi aggravata nel nostro caso da altri
fattori esterni alle dinamiche di mercato. La strategia adottata
dagli organi societari e' stata in un primo momento indirizzata
verso una ristrutturazione dei debiti aziendali per cui si e'
fatto ausilio di societa' esterne, all'uopo nominate, per
individuare le piu' opportune strade da percorrere in un'ottica
di risanamento finanziario.
Il perdurare nonche' peggiorare di tale crisi ha fatto si'
che dovessero essere prese in considerazione anche ulteriori
strategie. In particolare si e' lavorato prima su una proposta
di concordato preventivo prosecutorio e poi, a seguito di
ulteriori avvenimenti, ad un concordato preventivo liquidatorio
presentato a fine luglio alla sezione Fallimentare del tribunale
di Torre Annunziata.
Purtroppo il verificarsi di variazioni consistenti negli
assets della societa' non hanno piu' consentito la continuazione
di tale programma con conseguente e pressoche' inevitabile
richiesta di istanza di fallimento nonostante l'impegno e il
lavoro profusi dall'attuale liquidatore nonche' ex
amministratore della societa'''.
''Noi dipendenti - si legge nella lettera indirizzata al
premier - avevamo riposto tutte le nostre speranze nelle
suddette procedure concordatarie e a questo comune obiettivo
abbiamo lavorato giorno e notte tutti assieme fiduciosi nei
positivo risultato finale e con la speranza che tali scelte
strategiche aziendali fossero le migliori percorribili ai fini
della continuazione dell'attivita' e del conseguente
mantenimento occupazionale''.
''La societa', nata solo nel 2005, e' arrivata in un triennio
a raggiungere un fatturato di oltre 750 milioni di euro.
Mediamente abbiamo avuto un volume di fatturato proveniente da
fornitori italiani pari a circa 70 milioni di euro. Nel 2008 e'
stata la prima societa' armatoriale in Europa a ottenere un
riconoscimento per l'eccellenza gestionale ambientale con
registrazione Emas. Nel 2010 e' stata premiata come primo
operatore di trasporto di carichi secchi in Italia con il premio
Lloyds list italian shipping awards. Noi tutti riteniamo con
orgoglio che tali riconoscimenti siano stati ottenuti dalla
societa' anche grazie alla nostra abnegazione al lavoro''.
Ora i lavoratori si dicono ''fiduciosi'' sul fatto che gli
organi a cui viene indirizzata la missiva sapranno ''individuare
una diversa soluzione alternativa alla cessazione
dell'attivita'. Teniamo a precisare - concludono - che e' nostra
opinione che un'immediata liquidazione degli assets in questo
particolare momento potrebbe essere un danno anche per i nostri
creditori''.
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