CERCAVA FUNGHI NEI BOSCHI, UCCISO PER ERRORE DA UN CACCIATORE CINGHIALI
Un cercatore di funghi e' stato ucciso per
errore a Soveria Mannelli (nel catanzarese) da un cacciatore che
effettuava una battuta di caccia al cinghiale. A darne notizia e'
Daniela Casprini,
presidente dell'Associazione Vittime della caccia,
che traccia anche un bilancio delle vittime in questa stagione
vetatoria dal primo settembre ad oggi: 9 morti e 28 feriti, di cui un
morto e sette feriti nulla avevano a che vedere con la caccia.
"Ce lo aspettavamo - dice Casprini - questa tragedia si va ad
aggiungere alle tante, troppe vittime di caccia che ad ogni stagione
venatoria - e non solo - i cacciatori causano. Le vere vittime della
caccia sono coloro che non sparano ma vengono impallinati. E come se
niente fosse i cacciatori continuano a pretendere sempre di piu':
calendari venatori senza paletti temporali, specie protette da
impallinare, spari vicini alle case e alle strade nella totale
impunita', sia per risibili sanzioni amministrative, sia per mancanza
di controlli adeguati".
Per la presidente dell'associazione
"una vergogna nazionale degna di un Paese allo sfascio,
ostaggio di una lobby armata. Un Paese che lascia i propri
cittadini (pacifici) siano alla merce' di gente armata e senza
scrupoli neppure per i propri simili, non e' un Paese civile.
Cacciatori tutori dell'ambiente? Ma fateci il piacere!
Appendete il fucile al chiodo e cominciate a riflettere sulle
conseguenze delle vostre azioni!".
Secondo Daniela Casprini, "la caccia non ha piu'
giustificazioni e motivo di esistere. Aboliamo la caccia e
cominciamo ad affrontare i problemi da un altro punto di vista.
Esubero di cinghiali? Per forza, finche' i cacciatori hanno
interesse che siano tanti... il problema non si risolve certo.
Chiudiamo i rubinetti che alimentano la caccia e i problemi si
risolveranno. Cosa aspettano le istituzioni a prendere seri e
rigorosi provvedimenti per fermare questa carneficina?!",
conclude la presidente dell'Associazione Vittime della caccia.
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