VITTORIO PISANI, MARIO POTENZA DETTO 'O CHIACCHIARON E LE ANTICIPAZIONI DI STAMPA DELLE INTERCETTAZIONI RELATIVE AD UN MORTO CHE NON PUO' PIU' PARLARE
Premetto che da giornalista non ho, per mio costume professionale, alcuna opinione riguardo la posizione di Vittorio Pisani, ex capo della mobile di Napoli, imputato nel processo sul riciclaggio di denaro sporco della camorra in corso davanti al Tribunale di Napoli. Saranno i suoi giudici naturali a stabilire se è colpevole o innocente rispetto ai reati gravi che gli vengono contestati.
Quello che di buono ha fatto nella sua vita professionale è pubblico. Le sue gesta di poliziotto che ha arrestato fior di camorristi, l'ultimo dei quali Michele Zagaria, sono note a tutti. Quello che ha potuto fare di sbagliato nella sua vita privata non è noto, fa parte di un procedimento giudiziario che allo stato lo vede imputato per aver rivelato l'esistenza di una inchiesta delicata a presunti camorristi e fornito dritte a presunti amici su come sfuggire a sequestri di beni. Da bravo imputato Pisani si sta difendendo nel processo. Come tanti spero che possa dimostrare che i reati che potrebbero costargli carriera e reputazione (ed anche la stima di tante persone, me compreso che l'ho conosciuto e apprezzato) siano solo sospetti e maldicenze. E però comincio a trovare spiacevole la celebrazione (vecchio vizio di certo modo di interpretare il mestiere di giornalista) del processo prima sui giornali e poi nell'aula del Tribunale. Prima e durante ogni udienza c'è la novità clamorosa, l'ultima accusa che sta per concretizzarsi, il più recente sospetto che potrebbe sostanziarsi contro il super poliziotto che forse non era o non è senza macchia e senza paura. Ora pare che l'usuraio Mario Potenza, passato da qualche giorno a miglior vita (dunque non potrà più confermare o smentire nulla nel processo in corso), intercettato a casa sua, dicesse un giorno sì e un giorno pure che con Pisani poliziotto a Napoli loro (cioè la sua crocchia familiar-clanica) avrebbero fatto quello che volevano. Pisani non può difendersi da una intercettazione ambientale simile apparsa sui giornali, dove peraltro a parlare è un signore (è un eufemismo) oramai defunto meglio noto ai Quartieri Spagnoli di Napoli come Mario 'o chiacchiarone (la traduzione è: il chiacchierone). É per questo motivo che dico: ma non è meglio in certi momenti del processo tacere o usare maggiore equilibrio e dunque consentire alle parti (accusa e difesa) di scontrarsi e scornarsi senza usare i media per sopraffare l'altra parte e condizionare un collegio giudicante che peraltro è noto per equilibrio (vedi la presidente Rosa Romano) e impazialità?
Commenti
Di quel tipo di intercettazioni cosi' vaghe, ce ne sono parecchie in questo processo
Una corte equilibrata ne prendera' atto
Grazie