STORIA DI LUISA CATINI, 24 ANNI, OPERATA AL SENO CON LE PROTESI AL SILICONE PIP CHE SCOPRE DI AVERE UN CARCINOMA

Il sogno di un seno nuovo che si trasforma in incubo. Luisa Catini, 24 anni, da sei operata con le protesi al silicone Pip, un anno e mezzo fa scopre per caso un carcinoma al seno. E da li' comincia il suo calvario, tra farmaci, controlli e terapie oncologiche. Tutto comincia sei anni fa, quando ai tempi dell'Universita', a 19 anni, la giovane decide di rifarsi il seno. ''Era un sogno che avevo da tempo - racconta Lusia - Presi questa decisione anche contro il parere della mia famiglia''. La giovane viene operata in uno dei Policlinici di Roma dove le vengono inserite le protesi Pip. Per i primi anni nessun problema. Poi, circa un anno fa, un controllo di routine e la scoperta: carcinoma al seno. ''Feci un'ecografia mammaria e scoprii un nodulo nascosto sotto la protesi - dice Luisa - Era impossibile da individuare con una semplice palpazione. E fatto l'ago aspirato ho scoperto che era un carcinoma e sono stata operata d'urgenza''. Da quel giorno comincia il calvario della giovane. I controlli periodici, la terapia. Solo da settembre la lenta ripresa al lavoro, ma sempre con lo spettro di un brutto male. ''Il nodulo era nascosto, difficile da individuare e asintomatico - dice Luisa - Se non me ne fossi accorta poteva svilupparsi, crescere e diventare una metastasi''. La vicenda invece si conclude positivamente e ora Luisa ha deciso di denunciare l'azienda francese e di aderire alla class action per il risarcimento danni. ''A Torino e' in corso un'indagine per immissione in commercio di sostanze pericolose - spiega l'avvocato Luigi Morelli - Ma stiamo procedendo anche con una class action per i rimborsi a 100 donne per cifre tra i 5mila e i 10mila euro per l'intervento e la sostituzione della protesi''. Altra cosa e' invece il risarcimento a Luisa Catini, uno dei casi sicuramente piu' gravi tra quelli in esame dal pool che si occupa della class action. ''Per lei - spiega l'avvocato Morelli - data la gravita' della patologia, il pericolo di vita, il danno biologico ed estetico, potremmo chiedere fino al milione di euro''. ''Il medico che mi opero' - dice Luisa - mi spiego' che probabilmente la causa del mio carcinoma era proprio la protesi. Ora pero' sono ottimista e guardo al futuro''.

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