LA MALEDIZIONE DELLE CASE DEI POLITICI CHE AFFACCIANO SUL COLOSSEO: C'E' CHI LE PAGA POCO E CHI LE RICEVE IN DONO, MA POI FINISCONO NEI GUAI

Il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi intervistato da Repubblica a proposito dell'immobile acquistato in zona Colosseo dall'Inps, appare affranto, distrutto. Dice "non dormo più bene, e non mi concentro. Devo fare il ministro, e non lo sto facendo come dovrei. Penso solo alla casa, a questa benedetta casa''. La casa è quella acquistata ad un prezzo interessante, circa 200 mila euro, e cioè un quarto o un quinto del valore di mercato. Soldi che però, questo è certo, ha pagato lui all'Inps a differenza di altri proprietari di casa in zona Colosseo che sono diventati a loro insaputa proprietari perchè qualcuno ha pagato.
''Avessi saputo che sarebbe scoppiato tutto questo casino - ammette Patroni Griffi - non lo farei mai più. Nella mia condizione attuale riterrei quell'azione giudiziaria per ottenere lo sconto sull'acquisto lecita ma inopportuna. Però oggi, non ieri''. Patroni Griffi afferma anche di aver pensato sul serio alle dimissioni, decisione che però definisce ''il sigillo della vittoria dell'inciviltà, un massacro al decoro comune, allo stesso buon senso. Un atto abbastanza disumano''. Il paragone con il caso Scajola, sottolinea, ''è un'offesa insopportabile''. ''Il mio - dice - è un atto lecito, che migliaia di altri italiani avrebbero fatto e farebbero''. Sulla doppia indennità percepita come magistrato amministrativo e capo di gabinetto di molti ministri, Patroni Griffi afferma che quest'ultimo incarico, ''per la delicatezza e l'aggravio dell'impegno'', possa giustificare l'indennità aggiuntiva, ''del resto stabilita dalla legge, non da me''. Tutto qui. Ognuno legge, si fa un'idea di quello che dice il ministro e giudica.

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