FRANCESCO SCHETTINO, PER IL COMANDANTE DELLA CONCORDIA IL MARCHIO DELL'INFAMIA PRIMA DEL PROCESSO

Piu' che le sue parole, quelle del suo difensore o quelle di altri membri dell'equipaggio, dopo le accuse dei passeggeri, saranno le 'scatole nere' a dare le prime risposte certe sul comportamento del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, arrestato ieri sera. Di certo, come ha detto il procuratore Francesco Verusio, ''poco dopo la mezzanotte, mentre erano ancora in corso le operazioni di salvataggio, lui era gia' sugli scogli dell'Isola del Giglio'', mentre alcuni dei suoi uomini, e primo tra questi Marrico Giampetroni, il capo commissario di bordo recuperato stamani dopo 36 ore, rischiavano la vita per salvare i passeggeri. Anche i primi soccorritori della Guardia costiera avevano invitato Schettino a risalire sulla nave ricordandogli i compiti di coordinamento affidati a lui per l'evacuazione. ''Una vera infamia'' ricordano gli uomini di mare per il comandante di una nave, un marchio che fa passare in secondo piano la manovra di avvicinamento alle coste, ''che ha permesso di salvare tante persone'', che il suo avvocato Giulio Leporatti aveva sottolineato. Oltretutto dalla Concordia non sarebbe mai partito il ''may day''. L'allarme, tra l'altro, sarebbe partito dai Carabinieri di Prato ai quali aveva telefonato la figlia di una passeggera informata di quanto stava succedendo a bordo mentre dalla nave veniva detto che si trattava solo di ''un guasto tecnico''. Solo tra le 22.42 e le 22.43, ha detto Verusio, sarebbe partito l'allarme dalla Concordia. E Schettino, oltre al pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove, le accuse che lo hanno portato in carcere, potrebbe dover rispondere anche della manovra di avvicinamento all'isola del Giglio che avrebbe fatto, impattando negli scogli, per rispettare la prassi marinara dell''inchino' che consiste nel far passare una nave vicino un porto e salutare con la sirena le persone a terra. 'Inchino' che, almeno nell'agosto scorso la stessa Concordia aveva gia' fatto, 'in sicurezza'. Un fatto confermato da uno scambio di messaggi tra il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, che oggi assicura ''non e' una prassi'', e l'allora comandante Massimo Calisto Garbarino che nella risposta al primo cittadino che lo ringraziava dello ''spettacolo'' non nasconde la speranza ''che possa diventare una tradizione''. E in serata anche Costa Crociere ha preso le distanze da Schettino parlando esplicitamente di ''errori di giudizio'' da parte del comandante ''che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave e' risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell'emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali''.

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