SOMALIA REPORT CITA FONTI DEI PIRATI E SCRIVE: PAGATO UN RISCATTO DI 11,5 MILIONI DI DOLLARI

Per il rilascio della Savina Caylyn e' stato pagato un riscatto di 11,5 milioni di dollari. E' quanto si legge sul sito 'Somalia Report' che cita "fonti dei pirati". Secondo la ricostruzione fornita, il riscatto e' stato pagato in due fasi. Una prima somma di 8,5 milioni di dollari, contenuta in un pacco, e' stata lanciata da un elicottero stamattina all'alba, mentre il secondo pacco, contenente il resto del riscatto, e' stato consegnato ai sequestratori alle 12.30 (le 10.30 in Italia). Alla fine, i pirati hanno rilasciato la nave italiana, sequestrata lo scorso febbraio, con i suoi 22 membri di equipaggio (5 di nazionalita' italiana e 17 indiani) alle 14 ora locale.
La decisione di pagare il riscatto in due fasi, sostiene ancora il sito Somalia Report, si e' resa necessaria per evitare, come accaduto in passato, che i pirati si rifiutassero, anche dopo il pagamento della somma richiesta, di liberare i marinai di nazionalita' indiana. Questi ultimi, infatti, nelle intenzioni dei sequestratori, dovevano essere usati per scambiarli con i pirati catturati dalla Marina indiana. "E' stata una tattica degli armatori per assicurarsi che anche gli indiani venissero liberati", ha spiegato un esponente della banda di pirati al sito somalo. "Dopo aver lanciato il primo pacco con il denaro, ci hanno chiesto di lasciare allontanare i 17 indiani a bordo di alcune scialuppe e noi abbiamo accettato", ha riferito ancora la fonte. "Dopo che gli indiani si sono messi in salvo, ci e' stata consegnato il resto del riscatto e noi abbiamo liberato gli italiani e la nave", ha concluso la fonte. La banda di pirati che l'8 febbraio scorso sequestro' la petroliera italiana a 500 miglia a ovest delle coste indiane, riferisce il sito somalo, ha la propria base nell'area di Harardhaeere e sarebbe guidata da un tale "Ilyass", un noto comandante pirata, sostiene ancora il sito, appartenente al sottoclan dei Murarsade.

Commenti