IL KAMIKAZE LIBICO CHE SI E' FATTO ESPLODERE DAVANTI ALLA CASERMA A MILANO ERA ARRIVATO DA NAPOLI IN TRENO

Un libico di 35 anni ha fatto esplodere una bomba rudimentale, stamani alle 7.45, davanti alla caserma Santa Barbara in piazzale Perrucchetti a Milano. I feriti sono due: un militare colpito lievemente da una scheggia e lo stesso attentatore che ha invece riportato gravi lacerazioni a una mano, che gli e' stata amputata, e al viso. L'attentatore è regolare in Italia, residente a Milano e con precedenti penali che, però, secondo fonti di intelligence, non hanno niente a che fare con il terrorismo. "Allo stato - hanno spiegato gli 007 - si tratta di un gesto isolato di una persona che non ha alcun precedente specifico". Secondo una prima ricostruzione dell'attentato, il libico, cercando di infilarsi tra l'auto di un militare che stava entrando dalla porta carraia della caserma e il muro, e' stato affrontato, da lontano, dai militari di guardia che gli hanno spianato contro il fucile mitragliatore. A quel punto, dicendo solo brevi parole in arabo, il libico ha fatto saltare in aria la valigetta in metallo che aveva in una mano. In tasca aveva un biglietto ferroviario per una tratta proveniente da Napoli sul quale gli investigatori stanno ancora lavorando per capirne l'importanza. Si escludono al momento in Procura, a Milano, collegamenti tra l'attentatore di questa mattina e i 4 marocchini, due dei quali arrestati nel dicembre del 2008, che avevano intenzione di compiere attentati contro obiettivi sensibili tra cui proprio la caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti. Il comandante della caserma, il Colonnello Valentino De Simone, e fonti investigative hanno "smentito categoricamente" che il libico abbia proferito frasi inerenti ai nostri militari in Afghanistan.

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